Il pontefice ha scritto direttamente ai fedeli: "Guardando al passato, non sarà mai abbastanza ciò che si fa per chiedere perdono".
È la prima volta che un Papa rivolge una lettera all’intera popolazione cattolica sul tema dell’abuso sessuale. Il pontefice si esprime dopo il nuovo scandalo di pedofilia che ha travolto la Chiesa Cattolica: negli Stati Uniti 300 religiosi sono stati coinvolti in un’inchiesta, scaturita dalle indagini iniziate diciotto mesi fa.
Papa Francesco è, comunque, fiducioso del radicale cambio di rotta in corso: “Sono consapevole dello sforzo e del lavoro che si compie in diverse parti del mondo”, scrive, per dare “sicurezza” e protezione per “l’integrità dei bambini e degli adulti in stato di vulnerabilità”, “come pure della diffusione della ‘tolleranza zero’ e dei modi di rendere conto da parte di tutti coloro che compiono o coprono questi delitti”.
Unitamente a questi sforzi, afferma Francesco, “è necessario che ciascun battezzato si senta coinvolto nella trasformazione ecclesiale e sociale di cui tanto abbiamo bisogno. Tale trasformazione esige la conversione personale e comunitaria”.
“Invito tutto il santo Popolo fedele di Dio - è l’appello del Papa nella parte conclusiva della lettera pubblicata ieri mattina - all’esercizio penitenziale della preghiera e del digiuno secondo il comando del Signore, che risveglia la nostra coscienza, la nostra solidarietà e il nostro impegno per una cultura della protezione e del ‘mai più’ verso ogni tipo e forma di abuso. Impossibile immaginare una conversione dell’agire ecclesiale senza la partecipazione attiva di tutte le componenti del Popolo di Dio”.