di Gian Francesco Romano
Nella sua presentazione don Attard ha spiegato come il documento serva a suscitare una consultazione in tutta la Chiesa, più che a offrire già risposte, e ha offerto una visione d’insieme sul percorso lungo il quale si collocherà il prossimo Sinodo (ottobre 2018): un cammino iniziato con una rinnovata attenzione alla “gioia del Vangelo” e dell’evangelizzazione; che ha visto poi delle osservazioni specifiche per le famiglie; e che viene ora riesaminata per essere proposta in maniera efficace ai giovani come un’opzione in grado di orientare tutta la vita, chiedendo agli stessi di giovani di collaborare a questa sfida.
Recuperando la struttura del documento preparatorio il Consigliere Generale dei Salesiani ha illustrato dapprima le dinamiche sociali e culturali fondamentali del mondo giovanile odierno: incertezza, cultura scientista, società multiculturali e multireligiose, desiderio di partecipazione, ricerca di punti di riferimento, iperconnessione…
Quindi ha indicato i passaggi fondamentali del processo di discernimento vocazionale; ha richiamato la sapienza della Chiesa Orientale, attraverso il rimando alle cosiddette “tre nascite”: quella fisica, quella attraverso il Battesimo, e quella spirituale, che apre all’esercizio maturo della propria libertà; e le fasi attraverso cui si compie: il riconoscimento di un piano di Dio per ciascuno, l’interpretazione dei messaggi di Dio e la decisione finale.
In questo senso ha ribadito quanto sia importante l’accompagnamento personale dei giovani nel processo di discernimento, poiché anche se vi sono momenti o incontri decisivi e testi e riflessioni di grande valore, il discernimento avviene per graduale avanzamento e attraverso la propria esperienza individuale.
Infine, don Attard ha riproposto alcune indicazioni per prendere sul serio la sfida della cura pastorale e del discernimento vocazionale dei giovani: camminare con i giovani, stando in mezzo a loro; favorire il loro incontro con comunità responsabili, offrendo loro figure autorevoli di riferimento; trovare luoghi d’incontro quotidiano (parrocchie, università, associazioni, nuovi media), come appuntamenti straordinari (Giornate Mondiali della Gioventù, inserite in questo rapporto quotidiano); curare linguaggi e percorsi idonei; e, infine, non mancare di proporre attività di contemplazione, preghiera, ascolto… e di affidare tutto alla materna intercessione di Maria.