Italia – Le risposte dei Consiglieri Generali al CG29: un passo avanti nel discernimento

28 Febbraio 2025

(ANS – Torino) – La riflessione dei Capitolari del Capitolo Generale 29, che si sta svolgendo a Torino-Valdocco, ha raggiunto, giovedì 27 febbraio, un momento di svolta significativo. Dopo le intense giornate iniziali dedicate all’ascolto delle relazioni del Rettor Maggiore e dei Consiglieri Generali, i Capitolari sono passati a una fase più interattiva e propositiva. Le osservazioni, le domande e le proposte dei partecipanti hanno infatti iniziato ad affluire al Presidente del Capitolo, don Stefano Martoglio, e hanno dato vita ad un confronto più serrato e mirato.

Questo passaggio si è concretizzato grazie al lavoro delle sei Commissioni interregionali, istituite per garantire a tutti i Capitolari la possibilità di esprimere in modo costruttivo i propri punti di vista. Nelle commissioni, si è cercato di analizzare le principali “sfide” e i conseguenti “obiettivi” per il futuro della Congregazione. Dopo una mattinata ancora dedicata a queste attività di studio e confronto, il pomeriggio ha visto l’inizio di una nuova fase: la prima sessione pubblica di risposte da parte dei quattro Consiglieri Generali di Settore alle questioni sollevate in forma scritta dai membri capitolari.

I temi affrontati dai Consiglieri Generali di Settore

Quattro Consiglieri Generali hanno preso la parola, ciascuno approfondendo tematiche cruciali per il progresso e la missione della Congregazione.

Don Ivo Coelho, Consigliere Generale per la Formazione, ha affrontato una delle questioni più delicate: quella della fedeltà al carisma salesiano e alla professione religiosa, soprattutto tra i giovani salesiani. Ha messo in evidenza che non si può semplificare l’analisi attribuendo tutta la responsabilità al cosiddetto “contesto culturale sfavorevole”. Anzi, ha rilevato un dato incoraggiante: proprio dove il contrasto culturale è più forte, si registra un tasso di abbandono inferiore rispetto alla media mondiale. Questo suggerisce che i giovani che rispondono alla vocazione in tali contesti abbiano già trovato delle soluzioni personali al tema cruciale del rapporto tra fede e vita.

Don Miguel Ángel García Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile, ha sottolineato che il ridisegno delle presenze salesiane non deve essere considerato una questione puramente organizzativa o di “ingegneria istituzionale”. Al contrario, si tratta di un processo che mira a migliorare l’offerta educativa per i giovani, tenendo conto anche delle condizioni delle comunità salesiane. Ha richiamato l’attenzione sull’importanza di adottare politiche che tutelino la vita quotidiana delle comunità, garantendo così spazi per lo sviluppo del carisma. Come esempio, ha citato il percorso intrapreso dalle Ispettorie italiane per delineare un nuovo modello di governo, orientato a una maggiore efficienza e vicinanza alle esigenze locali.

Nel suo intervento, don Alfred Maravilla, Consigliere Generale per le Missioni, ha posto l’accento sul processo di selezione e invio dei missionari. Ha spiegato che il mandato missionario nasce da un “progetto missionario” presentato dall’Ispettore, il quale delinea i profili necessari dei candidati. Da qui si sviluppa il processo di discernimento per la scelta e l’invio dei missionari, che viene completato con l’approvazione del Rettor Maggiore e del Consiglio Generale. Ha però avvertito che, per quanto il processo sia ben strutturato, non si può sempre identificare il “missionario perfetto” già in partenza. Ha quindi invitato a fidarsi del meccanismo, ribadendo che la qualità della formazione e la gestione dei ruoli sono elementi chiave per il successo delle missioni.

Infine, don Gildasio Mendes, Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale, ha affrontato un tema particolarmente attuale: la necessità di combattere il clericalismo, che ha definito una vera e propria “malattia” che si insinua nel corpo ecclesiale. Richiamandosi agli insegnamenti di Papa Francesco, ha affermato che il clericalismo porta a dimenticare il Battesimo e l’appartenenza al popolo di Dio. Ha proposto di tornare a studiare i documenti del Concilio Vaticano II e di mettere in pratica l’insegnamento di Gesù: “cingersi i fianchi per servire i fratelli”. Ha aggiunto che la vera evangelizzazione non può limitarsi ai social media, ma deve fondarsi su una testimonianza vissuta, capace di convincere ed evangelizzare nella quotidianità.

Questa prima sessione pubblica di risposte ha segnato un momento importante per il Capitolo Generale. Ha consentito di approfondire le questioni cruciali per la vita e la missione della Congregazione, offrendo ai Capitolari l’opportunità di avviare un dialogo costruttivo e arricchente.

I lavori proseguono nella giornata di venerdì 28 febbraio con la seconda parte delle risposte, che vedrà gli interventi del Vicario del Rettor Maggiore, dell’Economo Generale e dei Consiglieri Regionali. Anche questa sessione è un’occasione per chiarire ulteriormente le proposte e le strategie per affrontare le sfide future e consolidare la missione salesiana nei prossimi sei anni.

 

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