Don Mesidor, avrebbe dovuto partecipare alla riunione dei Superiori della regione Interamerica, ma c’era l’urgenza di aiutare i suoi connazionali. Come Superiore ha visitato le opere salesiane dopo l’uragano Matthew. “Ho visto una situazione preoccupante per molte persone, che hanno perso i propri cari, le case, le aree agricole… Tutto questo causa seri problemi all’economia del paese e in particolare alla loro economia familiare”.
“Come Salesiani stiamo aiutando tutte le persone bisognose. La prima fase prevede la distribuzione di kit di cibo e acqua, ma è una tappa che non dovrebbe durare a lungo. La seconda fase è la creazione di una mensa per fornire un pasto caldo a tutti, ma soprattutto ai bambini e ai giovani di cui ci occupiamo dal Lunedi alla Domenica, dato che i bisogni sono grandi. Un terzo passo sarà fornire strumenti di lavoro alle persone, perché possano ricominciare a lavorare la loro terra, perché la zona è prevalentemente agricola e chi non coltiva non può mangiare”.
La tappa più importante cui fa riferimento don Mesidor è la consegna di materiali da costruzione e “l’offerta di formazione professionale mettendo a disposizione delle borse di studio, organizzando corsi brevi e offrendo loro un mestiere”, perché è l’educazione che fornire gli strumenti per uscire dalla povertà. “Certo, da soli non possiamo, abbiamo bisogno della solidarietà di tutti!”.
In questo contesto, si può ricordare Don Bosco e il suo mandato: “vuoi fare qualcosa di buono? Educa i giovani. Vuoi fare qualcosa di divino? Educa i giovani”. In realtà questa è una delle cose più divine che possono essere realizzate ad Haiti, con il sostegno di tutti.