Spagna – I bambini che soffrono per le guerre nel mondo si uniscono con un unico desiderio per Natale: la pace

20 Dicembre 2023

(ANS – Madrid) – In molti Paesi, il Natale che ci si appresta a celebrare sarà molto diverso da quello dell’anno scorso. Guerre e disastri naturali hanno aumentato la povertà e i bisogni di gran parte della popolazione mondiale. Infatti, se quest’anno il Bambino Gesù dovesse nascere a Betlemme, verrebbe alla luce in mezzo alle macerie, a causa del conflitto iniziato due mesi e mezzo fa nella Striscia di Gaza. I bambini che non possono godere della loro infanzia a causa della violenza, dell’insicurezza e della mancanza di opportunità educative esprimono nelle loro letterine di Natale un unico desiderio per la loro vita e per quella delle loro famiglie: la pace.

“Misiones Salesianas”, la Procura Missionaria salesiana di Madrid, offre una panoramica sulle situazioni più gravi nel mondo, dall’Ucraina alla Repubblica Democratica del Congo, dove i bambini continuano a soffrire per tutte queste ingiustizie.

L’invasione e i bombardamenti in Ucraina continuano, nuovi conflitti in Africa hanno costretto milioni di persone a fuggire dalle loro case, le conseguenze dei cambiamenti climatici colpiscono sempre più persone e popolazioni in tutto il mondo. Tutto questo genera povertà, insicurezza alimentare, lavoro minorile, assenteismo scolastico, matrimoni precoci e il reclutamento forzato di bambini.

Milioni di persone stanno subendo ancora una volta un’escalation di violenza nella regione del Kivu, nel nord-est della Repubblica Democratica del Congo. Il conflitto si è inasprito e molte persone hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni per salvarsi la vita. Nella regione ci sono più di cinque milioni di sfollati interni e, solo a Goma, i missionari salesiani ospitano 28.000 persone che sono fuggite dalla violenza e si sono insediate spontaneamente nei terreni del centro salesiano “Don Bosco Ngangi”.

Christine è una minorenne che vive al “Don Bosco Ngangi”, nella Repubblica Democratica del Congo. “Voglio chiedere la pace per il mio Paese, perché i bambini come me possano tornare a scuola, le nostre famiglie possano lavorare e noi possiamo vivere in un luogo sicuro e tranquillo. Vorrei avere libri da leggere, quaderni e matite per scrivere, perché da grande voglio fare la scrittrice”, ha detto.

Anche in Siria la situazione resta grave. Sono passati dieci mesi dai terremoti che hanno devastato il nord del Paese e tredici anni dall’inizio della guerra. Migliaia di persone rimangono senza casa e i bisogni aumentano. Secondo le agenzie internazionali che operano in Siria, più di 15 milioni di persone hanno bisogno di aiuti umanitari per sopravvivere. I salesiani continuano a lavorare in Siria e sono al fianco della popolazione, soprattutto dei bambini e dei giovani.

Ahmed ha 10 anni e vive ad Aleppo. “Qualche mese fa un terremoto ha distrutto la mia casa. Tutto ha tremato e tutto è caduto intorno a noi. Io e la mia famiglia siamo dovuti fuggire nel cuore della notte e da allora siamo in un rifugio temporaneo – scrive nella sua lettera di Natale –. Il mio migliore amico Hassan non è stato fortunato come me. Ora è in cielo e so che veglia su di me. Mi manca giocare a calcio con lui, le sue risate e raccontargli i miei segreti. Questo Natale non voglio giocattoli o un pallone nuovo. Voglio chiedere qualcosa di diverso. Voglio che tutte le persone che hanno sofferto per il terremoto abbiano di nuovo una casa. Voglio che tutti i bambini come me abbiano un posto sicuro dove vivere con le loro famiglie, e che possiamo tornare a scuola e giocare felici. Vorrei anche che ci fosse più pace nel mondo, che non ci siano più terremoti o guerre a farci soffrire”, conclude.

Allarmi e bombe sono ancora la realtà in Ucraina. La fine della guerra non sembra essere vicina e attualmente ci sono tre milioni di persone in più che hanno bisogno di aiuti umanitari rispetto all’inizio dell’anno. In totale, 17,6 milioni di persone si trovano in questa situazione. Quasi sei milioni di persone vivono come rifugiati in altri Paesi. I salesiani continuano a sostenere l’educazione di centinaia di bambini e a fornire aiuti umanitari in Ucraina.

Nicolai scrive queste frasi dal rifugio della sua scuola: “Vivo in Ucraina e sono successe molte cose dall’inizio della guerra. Vivevo con la mia famiglia vicino a Dnipro. Oggi non ho una casa o non so se esiste ancora. Vivo con mia madre e i miei fratelli a Mariapolis, grazie ai salesiani. Mio padre è al fronte e questo sarà il secondo Natale che passiamo in guerra e mi sto abituando al suono degli allarmi. Anche quest’anno non voglio giocattoli. La mia richiesta è molto più importante... Chiedo solo che, per favore, la guerra in Ucraina finisca. Voglio la pace. Se la guerra finisce, potremo tornare a casa e stare con mio padre. Gli allarmi smetteranno di suonare e le persone potranno vivere una vita come quella che avevamo prima”.

Milioni di persone, dunque, soffrono a causa di guerre e violenze in Ucraina, Palestina, Sudan, Repubblica Democratica del Congo, Siria, Niger, Colombia... Più di 100 milioni di persone sono sfollate o rifugiate in altri Paesi. Più di 250 milioni di bambini non hanno accesso all’educazione e altri milioni non possono ricevere assistenza sanitaria. Queste cifre dovrebbero farci riflettere ogni giorno, ma soprattutto a Natale.

“Dovremmo sentirci più vicini che mai a tutti coloro che soffrono e vivere in uno spirito d’incontro e riconciliazione – scrivono da Misiones Salesianas –. Basterebbe la sofferenza di una sola persona per darci lo spirito del Natale, ma sono milioni le persone in tutto il mondo che hanno bisogno della nostra generosità per avere speranza e poter raggiungere la tanto agognata pace”.

Fonte: Misiones Salesianas

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