Da poco passate le 13:00 locali, delle persone a volto coperto hanno forzato una delle porte del tempio e sono entrate in una cappella laterale, dalla quale hanno sottratto un crocifisso che hanno poi ridotto in pezzi all’incrocio tra la vie Alameda e Ricardo Cumming, distruggendo al contempo parte delle infrastrutture della chiesa della Gratitiud Nacional, dichiarata Monumento Nazionale nel 1989.
“La Chiesa è stata attaccata a più riprese, le vetrate sono state colpite molte volte. Oggi è stato distrutta non solo la porta, ma anche il Crocifisso” ha detto don Jofre Galvarino, Direttore dell’opera. “Ci fa molto male vedere attaccati i simboli della nostra fede. La violenza non porta da nessuna parte” ha affermato don Marek Burzawa, Vicario del Settore Centro di Santiago.
Da parte sua il Ministro dell’Interno, on. Mario Fernández, ha espresso preoccupazione per la situazione e solidarietà alla Congregazione Salesiana, responsabile di guidare la parrocchia, assicurando un’azione giudiziale. Il vescovo ausiliare di Santiago, mons. Fernando Ramos, si è avvicinato ai locali del tempio della Gratitud Nacional per testimoniare la sua preoccupazione di fronte a tali azioni e ha anche detto che “la convivenza democratica si basa sul rispetto reciproco e nella misura in cui ci rispettiamo avremo un paese più solidale e rispettoso delle diverse opinioni”.
Il portavoce del Coordinamento Nazionale degli Studenti (CONES), Marcelo Correa, ha deplorato l’avvenimento e ha detto che eventi come questo non devono ripetersi, perché offuscano il lavoro del movimento studentesco.
L’Ispettoria salesiana ha rilasciato una dichiarazione a proposito della profanazione e don Alberto Lorenzelli, Ispettore, ha manifestato “il nostro assoluto rifiuto, il dolore e l’indignazione. Come famiglia religiosa dedita all’educazione, evangelizzazione e promozione sociale, condividiamo le aspirazioni per un’educazione di qualità, che offra opportunità per tutti i giovani, soprattutto i più vulnerabili. È per questo che ci affligge in modo particolare che un gruppo di giovani sia stato protagonista di questo grave gesto”.