In un messaggio diffuso mercoledì scorso, 8 giugno, il consiglio episcopale del Kerala, una struttura permanente dei vescovi cattolici nello Stato, ha esortato sia le amministrazioni centrali, sia quelle del Kerala, ad assicurare la liberazione del sacerdote il prima possibile.
“Il KCBC è molto preoccupato per la prolungata incertezza circa il rilascio di don Tom Uzhunnalil. Chiediamo ai governi centrale e statale di mantenere i loro sinceri sforzi per rendere possibile la sua sicura liberazione dalla prigionia dei militanti in Yemen”, recita il comunicato stampa diffuso dall’organizzazione dopo la riunione di due giorni tenuta a Kochi, capitale commerciale del Kerala.
Il Ministro degli Esteri, Gen VK Singh, aveva affermato il mese scorso a Kottayam che non esiste alcuna notizia “negativa” sulla sorte del 57enne sacerdote salesiano.
Da parte sua anche il Consigliere per la regione salesiana Asia Sud, don Maria Arokiam Kanaga, SDB, ha espresso la sua profonda angoscia nell’osservare che non si è ancora arrivati ad una rapida soluzione dello stallo in cui versa don Uzhunnalil, che è stato suo allievo. Don Kanaga ha visitato Aden pochi anni fa e ha potuto vedere personalmente il buon lavoro fatto da don Uzhunnalil e dalle Missionarie della Carità di Madre Teresa. “È un peccato che i loro servizi per i poveri e i malati, a prescindere delle differenze religiose, non siano stati riconosciuti per il loro merito”, afferma il Consigliere, mentre ringrazia tutti coloro che stanno cercando di ottenere la liberazione del Salesiano rapito e li invita a raddoppiare gli sforzi per ottenerla.