L’iniziativa di solidarietà è nata per aiutare gli operatori sanitari nei momenti più difficili della pandemia in Spagna. L’alto numero di medici e infermieri infettati da Covid-19 ha incoraggiato la Procura a prendersi cura di chi cura. La campagna “Vamos a superarlo juntos” ha permesso, per la prima volta nella storia di Misiones Salesianas, di offrire aiuto anche in Spagna, e lo ha fatto proprio a Madrid, la zona più colpita dalla pandemia.
L’impresa “Wottoline” ha collaborato nell’importare le mascherine FFP2 dalla Cina, cosa che è stata possibile grazie alla generosità e alla solidarietà di centinaia di benefattori, sostenitori e amici della Procura. L’approvvigionamento e il trasferimento delle mascherine, prima della loro consegna alla Comunità di Madrid, ha superato un rigoroso controllo di tracciabilità in laboratorio per certificarne la qualità; e proprio in questi giorni le mascherine vengono distribuite nei centri sanitari di Madrid.
Al tempo stesso, durante i quasi tre mesi di emergenza sanitaria mondiale, Misiones Salesianas ha contribuito con oltre 500.000 euro ad aiutare quasi trenta Paesi a far fronte alle necessità più gravi a seguito della pandemia globale.
Tuttavia, è necessario un maggiore sostegno per poter rispondere a più persone e a più Paesi. Per questo motivo è nata la campagna “Más unidos que nunca”.
Le richieste di aiuto da parte dei missionari salesiani di tutti i continenti per sostenere i più vulnerabili delle rispettive realtà e circostanze superano ormai i sei milioni di euro, e la solidarietà salesiana a livello globale ha già stanziato più di tre milioni di euro. Generi alimentari di base e kit per l’igiene sono ormai i prodotti fondamentali per alleviare le conseguenze della pandemia.
Il confinamento delle famiglie e le severe misure di controllo del contagio hanno lasciato più esposti e privi di risorse proprio le persone più vulnerabili. “Le persone che lavorano nell’economia informale, i migranti, i rifugiati, i bambini a rischio... Sono le persone che hanno più bisogno di sostegno, perché non hanno accesso ai bisogni primari come cibo, medicine o prodotti igienici – spiega don José Antonio San Martín, Responsabile della Procura –. Ancora una volta le persone più povere sono quelle che soffrono maggiormente delle conseguenze di questa malattia. Si rivolgono a noi e hanno bisogno del nostro sostegno, per questo non vogliamo lasciare indietro nessuno”.