di Gian Francesco Romano
Molto si è scritto sul tifo di Papa Francesco per il San Lorenzo de Almagro, squadra di Calcio di Buenos Aires – di cui il Papa possiede la tessera come socio onorario – che venne fondata nel 1908 dal salesiano di origine italiane don Lorenzo Massa. Ma forse non tutti sanno che negli stessi anni anche in Italia, a Ferrara per la precisione, un altro salesiano compiva gesta simili per dare vita a quella che sarebbe divenuta la “Spal”.
Nella seconda metà dell’800 a Ferrara c’era un piccolo collegio tenuto da monsignor Baldi, che chiese a Don Bosco di poterlo affidare ai Salesiani. Nel 1899 lì venne aperto l’oratorio festivo, che richiamava molti giovani, e per essi, nel 1908, don Acerbis fondò un circolo religioso-culturale dal nome “Ars et Labor”, rivolto soprattutto ai ragazzi delle fasce sociali più umili. In poco tempo al teatro si affiancò anche l’attività sportiva, e così nel 1910 nacque il “Circolo Ars et Labor”.
Ma poiché l’attività sportiva prevaleva sul resto, si decise di separarla della altre: nel 1912 nacque dunque la Polisportiva Ars et Labor. Ancora non vi si praticava il Calcio, piuttosto i ragazzi si divertivano con l’Atletica e il Ciclismo. L’impronta salesiana era comunque chiara: i colori sociali adottati furono il bianco e l’azzurro, quelli dello stemma della Congregazione.
La sezione calcistica venne istituita infine nel 1912, quando il ramo sportivo si staccò dall’oratorio e si costituì in “Società Polisportiva Ars et Labor”; e il 16 giugno del 1919 la squadra giocò la prima gara ufficiale. L’anno successivo già giocava in Seria A, dove ha soggiornato a più riprese e tra alterne vicende nel corso degli anni, fino a farvi ritorno in questo campionato 2017-2018: un successo raggiunto con una ricetta antica e anch’essa tipicamente salesiana, cioè puntare sui giovani, con un centro sportivo che accoglie 400 ragazzi e la squadra Primavera.
Ma quest’annata calcistica offre agli appassionati anche un ulteriore esempio di successo “salesiano”: si tratta del giovane Roberto Inglese, classe 1991, attaccante titolare di un’altra squadra della provincia italiana che riesce a competere con le grandi potenze della Serie A, il Chievo Verona. Il giovane ha mosso i suoi primi passi da sportivo nella PGS “Vigor Don Bosco” di Vasto, società che ancora oggi ricorda con affetto, grato per l’educazione, non solo sportiva, ricevuta.
Il Quadro di Riferimento della Pastorale Giovanile Salesiana afferma che “lo sport è riconosciuto come un valore nel sistema educativo salesiano” e propone uno sport “popolare”, “umanizzante”, “preventivo”, “con dimensione ludica”, “integrato in un ampio Progetto Educativo-Pastorale”, e quindi “strutturato e organizzato”. Orientando in questa direzione le scelte pastorali nel campo dello sport, davvero questo sforzo, che per gli adulti è una sfida, si rivelerà essere un’opportunità per tanti giovani.