Cosa l’ha spinta a fare tutto questo?
Con profonda gratitudine ai Salesiani, che hanno permesso e sponsorizzato i miei studi, ho organizzato una mostra sulla scrittura tradizionale mongola nell’Istituto Tecnico “Don Bosco”. Mi ha richiesto un intenso lavoro per tre mesi, e ho riportato alcuni passi celebri dalle Lettere di San Paolo, come l’Inno alla Carità, o affermazioni di Don Bosco, come all’art. 14 delle Costituzioni Salesiane (“lo per voi studio, per voi lavoro, per voi vivo, per voi sono disposto anche a dare la vita”...) Insomma, delle frasi che ho voluto usare per trasmettere alcuni messaggi a chi ha visitato la mia mostra, soprattutto agli studenti della scuola. Non sono cattolica, ma riconosco che queste parole sono messaggi molto potenti che la gente di oggi ha bisogno di conoscere.
Cosa alimenta la tua passione per la cultura e la scrittura tradizionale mongole?
Lavorando in una scuola, non ho mai smesso di esercitarmi per migliorare le capacità e la tecnica della Scrittura Mongola. È il nostro tesoro mongolo, che deve essere conservato.
Come è nata questa mostra?
Ad agosto 2021, il Ministero della Cultura e diversi altre istituzioni per la promozione culturale hanno selezionato un gruppo di insegnanti di Lingua Mongola nelle scuole secondarie pubbliche del Paese, al fine di riscrivere la Storia Segreta della Mongolia con la calligrafia tradizionale. C’erano circa 80 insegnanti ed io ero l’unica che, dopo aver superato l’apposito test, proveniva da una scuola tecnica. Sono felice della mia partecipazione a questo gruppo, perché posso imparare dagli altri, e loro, viceversa, attraverso me possono conoscere meglio la scuola salesiana in Mongolia.
Scrivere la Storia Segreta della Mongolia nella calligrafia tradizionale non deve essere stato facile, vero?
Ogni giorno dopo l’orario di lavoro, e poi il sabato e la domenica, andavo nel luogo dove ci riunivamo tutti insieme per scrivere. E poi dovevo anche badare a mio figlio. Inoltre, ad ottobre tutta la mia famiglia è stata colpita da Covid-19, e mio figlio peraltro in forma grave ed è dovuto rimanere in ospedale per quasi 10 giorni. È stato un periodo molto stancante, e tuttavia, non ho mai pensato di rinunciare a scriverla.
Così, dopo aver completato il lavoro con tutti gli altri 80 insegnanti, ora sono molto orgogliosa di me. La Storia Segreta della Mongolia è stata scritta in 3 forme: in una pergamena lunga 60 metri - il risultato più spettacolare - poi un pannello a muro di 3,2 x 4 metri e infine un ampio tomo di 50 pagine.
Inoltre, ho contribuito personalmente a questa mostra con un capitolo della Storia della Mongolia che descrive qualcosa di Gengis Khan, e poi con le parole di Don Bosco: “lo per voi studio, per voi lavoro, per voi vivo, per voi sono disposto anche a dare la vita”.
C’è qualcosa che vorresti condividere con gli altri exallievi di Don Bosco di tutto il mondo?
Ci sono parole molto semplici, ma davvero potenti e feconde: sono le parole d’amore e di gratitudine. Se non le dici, le persone potrebbero non conoscerle mai. Pertanto, non mancate mai di dire parole affettuose alla vostra famiglia, ai vostri cari, agli amici e a tutti coloro che vi circondano, quelle calde parole d’amore che vengono dal profondo del tuo cuore.
E poi grazie a Don Bosco e ai Salesiani per avermi dato un sogno e per avermi aiutato a realizzarlo.
Fonte: AustraLasia
https://www.infoans.org/sezioni/interviste/item/14450-mongolia-exallieva-salesiana-innamorata-della-calligrafia-e-di-don-bosco#sigProIda08a95528c