Dopo l’ampio lavoro di riflessione svolto al mattino insieme a Don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani, e a Madre Yvonne Reungoat, Madre Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA), che ha riguardato molti temi – testimonianza del Vangelo, conversione, impegno, formazione dei laici, Diritti Umani, accoglienza dei migranti, parità di genere … – nel pomeriggio di mercoledì 23 i giovani si sono dedicati un momento di grande entusiasmo e calore.
Circa 2.500 sono stati i giovani partecipanti, provenienti da 30 Paesi. Accolti all’ingresso dell’Istituto Tecnico Don Bosco da un gruppo di danza folkloristica, i pellegrini hanno trascorso il pomeriggio animandosi reciprocamente con le tradizionali dinamiche da cortile e da palco, e condividendo insieme esperienze e considerazioni.
“I giovani sono il presente del mondo, della Chiesa e della famiglia. Il Santo Padre ci ricorda di credere nei giovani come forza della Chiesa, del mondo e della famiglia” ha manifestato suor Esther Migueline Jimenez, delle FMA della Repubblica Dominicana.
“Vivendo in un Paese che ha una minoranza di cattolici, la GMG mi dà l’occasione di crescere nella mia fede. Stare con i giovani, ti mantiene giovane. E quando sei lontano dal peccato, sei giovane” ha aggiunto Maria Linda, cristiana in Kuwait, alla sua terza GMG.
Così, uniti dalla stessa fede e dallo stesso amore per Don Bosco, e senza che le differenze linguistiche costituissero mai un ostacolo, tra selfie, abbracci, scambio di doni, canti e applausi ovunque, i giovani hanno trascorso le prime ore.
L’arrivo del Rettor Maggiore e di Madre Reungoat ha aumentato ulteriormente la temperatura. “Un cuore felice è pieno d’amore per Gesù” ha detto Madre Reungoat ad una gioventù traboccante d’emozione, mentre le bandiere di tutti i Paesi presenti sventolavano attorno. “Basta che siate giovani perché io vi ami” ha ribattuto il Rettor Maggiore, prima di recarsi per un’intervista, insieme con la Madre Generale delle FMA, presso la postazione del Bollettino Salesiano del Centro America, che stava trasmettendo in diretta sulle reti sociali l’intero evento.
Dopo il tempo per la cena è giunto il momento più importante della giornata: la veglia di adorazione eucaristica. Una cerimonia ben organizzata e molto riflessiva, con canti e momenti di silenzio che invitavano alla preghiera intima con Gesù, e che è stata presieduta da don Fabio Attard, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile dei Salesiani.
Durante la veglia ci sono state preghiere specifiche per i giovani del Venezuela e del Nicaragua, perché possano sperimentare la pace nei loro Paesi.
Alla fine di questo momento, Madre Reungoat e Don Á.F. Artime sono tornati sul palco per offrire la tradizionale “buona notte”.
“Sostituite la paura con la fiducia, lì c’è la fonte della pace e la risposta coraggiosa a Gesù” ha detto Madre Reungoat.
E il X Successore di Don Bosco ha aggiunto: “Dio tocca il cuore di ognuno di noi. Non c’è nessuno di noi che non abbia una vocazione nella vita. Come disse Papa Benedetto XVI: ‘Cari giovani, non abbiate paura di ciò che Dio vi chiede’. Perché di questo si tratta, di vivere la vita con tanta passione, senza aver paura di ciò che Dio chiede a ciascuno di noi”.
