Gli organismi della Famiglia Salesiana (scuole, piattaforme sociali, centri giovanili) lavorano per preparare i giovani a conseguire un lavoro dignitoso e collaborano con le amministrazioni pubbliche e le imprese per rendere questo lavoro dignitoso una realtà.
I 52 Centri di Formazione Professionale (CFP) di Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice della Spagna, con circa 15.000 studenti e 1.200 educatori, hanno da anni dei propri uffici per il collocamento, borse di lavoro e servizi di orientamento per aiutare i giovani a trovare lavoro. I rapporti con le aziende e il coinvolgimento dei centri salesiani nella formazione dei lavoratori, nei corsi per le aziende e nelle relazioni con il tessuto industriale del territorio circostante giocano un ruolo molto importante. Inoltre, tali organismi, in questi anni di crisi economica e sociale, hanno dato vita a nuove e originali iniziative per collocare i giovani in nicchie di mercato preferenziali. Si tratta di progetti come quello dei Salesiani di Saragozza per risvegliare la passione verso le materie scientifiche; la “Conferenza Talento e Futuro Professionale”, che avvicina le aziende ai CFP; il “Premio Nazionale Don Bosco”, che offre ai giovani partecipanti un’occasione per farsi conoscere dalle aziende; o il progetto per la Formazione Duale promosso insieme alla Rete delle Camere di Commercio.
Da parte loro, le Piattaforme Sociali Salesiane gestiscono 131 progetti di inserimento sociale e lavorativo in cui sostengono più di 33.000 persone grazie a quasi 600 dipendenti e 100 volontari. Molti dei programmi che sviluppano si concentrano sul miglioramento delle possibilità d’impiego dei suoi beneficiari, soprattutto migranti, donne e persone a rischio di esclusione sociale, con corsi di formazione e orientamento professionale, programmi di mentoring, accompagnamento…
Lo scorso 1° maggio, Giornata Internazionale del Lavoro, queste entità hanno lanciato la campagna “Esperienze senza lavoro dignitoso” per invitare le persone a riflettere sulle situazioni quotidiane che quasi 11 milioni di persone vivono attualmente in Spagna a rischio di povertà e/o esclusione sociale, perché sono disoccupati o hanno un lavoro precario.
Anche i centri giovanili salesiani (99 in tutta la Spagna, con circa 36.000 giovani e 4.350 animatori) lavorano per migliorare le possibilità d’impiego dei giovani. Così, la Confederazione dei Centri Giovanili Don Bosco è membro fondatore dell’associazione “RECONOCE”, che richiede di certificare le competenze acquisite attraverso il volontariato. E in questi giorni stanno lanciando la campagna “Il nostro futuro lavorativo è un meme” (una barzelletta, NdR) per denunciare la situazione occupazionale dei giovani di oggi, sensibilizzare la società e gli enti pubblici sulla necessità di migliorare la situazione occupazionale dei giovani.
A partire dal loro impegno quotidiano nella formazione ed educazione dei giovani, gli organismi salesiani chiedono agli agenti sociali di adottare politiche e impegni a favore di lavori dignitosi, sostenibili e inclusivi per i giovani, che permettano alle persone di sviluppare un modello di vita dignitoso e di partecipare alla costruzione della società.