L’incontro fra i traduttori salesiani è qualcosa di piuttosto raro: normalmente il lavoro ordinario dei traduttori salesiani (sia dei Figli di Don Bosco, sia dei vari membri della Famiglia Salesiana) è nascosto, silenzioso e poco considerato. Tuttavia, senza la continua traduzione dei documenti istituzionali, delle fonti di Don Bosco o dell’attualità salesiana, probabilmente l’intera Congregazione cesserebbe di respirare come un’unica comunità mondiale.
Durante le ultime due sessioni del 29 agosto i 30 partecipanti al laboratorio (20 Salesiani e 10 membri di altri gruppi della Famiglia Salesiana) hanno potuto finalizzare la quarta revisione del Manuale dei Traduttori Salesiani della regione Asia Est – Oceania (la cui pubblicazione è prevista per il 30 settembre, festa di San Girolamo e Giornata Internazionale dei Traduttori) e valutare l’intero Seminario.
Inoltre, ogni partecipante è stato incoraggiato a concludere il lungo cammino di riflessione e discernimento assumendo delle “risoluzioni” o “impegni” da portare avanti nell’ambito del servizio della traduzione: due a livello personale, due a livello ispettoriale e due a livello regionale.
Tra quelle ispettoriali si può leggere, ad esempio: “Aiutare l’Ispettore a riconoscere la missione della traduzione in modo più serio, con una mentalità di pianificazione a lungo termine per la formazione e l’accompagnamento dei traduttori; riattivare o dare vita all’équipe ispettoriale dei traduttori salesiani (organo fondamentale senza la quale tale servizio non può avere luogo in maniera efficace)”.
A livello regionale i traduttori salesiani della regione Asia Est-Oceania propongono di tenersi in contatto attraverso la comunicazione digitale (es. gruppo WhatsApp) e di chiedere ai rispettivi Ispettori di suggerire loro le traduzioni più necessarie per la missione.
Proprio a partire dalla lettura delle risoluzioni dei traduttori, il Consigliere Regionale, don Václav Klement, ha individuato un terzo frutto del seminario: la consapevolezza della necessità di un’équipe ispettoriale di traduttori: “Senza un lavoro di squadra, non possiamo produrre processi di traduzione di qualità, che richiedono un controllo incrociato del prodotto finale. Spero che ciascuna delle Ispettorie lo traducano in realtà attraverso delle ‘nomine ufficiali’. Di fatto, in alcune Delegazioni e Circoscrizioni mancano confratelli, membri della Famiglia Salesiana o collaboratori laici preparati”.
Conclude don Klement: “In alcune Ispettorie e Visitatorie dobbiamo chiamare, preparare e formare una nuova generazione di traduttori salesiani. Senza questo impegno il nostro carisma non può essere profondamente radicato nelle varie culture o nella nostra bella Regione”.