di don Alberto Maria Goia, SDB
Dopo il primo anno come giudichi l’esperienza? Un’impressione globale…
È stata un’esperienza positiva ed entusiasmante che ha contribuito alla crescita umana sia dei giovani, sia di tutti noi maestri. Non solo si è riusciti a trasmettere competenze artistiche ai ragazzi, ma si sono anche e soprattutto creati dei legami sinceri e spontanei, che sono maturati di settimana in settimana. Tra le diverse aree (teatro, chitarra, tastiera, percussioni, e basso) sono transitati più di 30 giovani, non solo facenti parte dell’oratorio; dunque, credo che per essere il primo anno sia un bel segnale.
La soddisfazione più bella e gratificante in questo primo anno? La difficoltà più evidente?
Vedere i loro sorrisi e la loro soddisfazione al termine dello spettacolo finale. Sono ragazzi che si sono impegnati e sono riusciti ad imparare molto in un solo anno. Come ‘maestri’ siamo fieri di ogni ragazzo, perché sappiamo esattamente dove ognuno di loro si è messo in gioco, sfidando le proprie insicurezze. Ed è lì che si cresce veramente. La difficoltà più grossa invece credo riguardi maggiormente l’organizzazione dal momento che si basa solo sul volontariato: il riuscire ad incastrare le riunioni periodiche dovendo tener conto delle diverse esigenze di tutti.
Come ti è sembrata questa proposta inserita nel carisma salesiano e nella conduzione dell’oratorio?
Credo che la dimensione associativa e non individuale sia una delle chiavi centrali della nostra proposta. La “Sale Academy” offre poi una possibilità di protagonismo a tanti ragazzi e ragazze più grandi, che possono sperimentarsi come maestri o responsabili nella gestione del progetto, contribuendo a diventare quei “buoni cristiani e onesti cittadini” come insegnava proprio Don Bosco. Infine, la dimensione del gioco-divertimento è un’altra caratteristica tipica del carisma salesiano, che sta alla base del nostro approccio all’insegnamento.
Come si è sostenuta questa attività? E quali proposte per il futuro?
Questa attività è potuta partire grazie al contributo della Fondazione CRC con il bando “giovani protagonisti”, e l’iscrizione da parte delle famiglie. La prospettiva è quella di crescere aumentando le aree artistiche (ad esempio canto e ballo), con la conseguente ricerca di altri maestri volontari. Anzi colgo l’occasione per rilanciare una possibile collaborazione con le scuole, soprattutto in merito all’alternanza scuola-lavoro.
Fonte: Salesiani Piemonte