Ecuador – Donne indigene sviluppano un catalogo di prodotti artigianali con il proprio marchio

27 Giugno 2023

(ANS – Salinas) – Nell’ambito di un progetto promosso dalla ONG salesiana “Bosco Global”, che ha goduto anche del finanziamento del Cabildo di Gran Canaria, in Spagna, un totale di 80 donne indigene artigiane delle parrocchie civili di Salinas, Simiatug e Facundo Vela, in Ecuador, stanno partecipando ad un’iniziativa di formazione professionale per migliorare i processi artigianali, la gestione e l’imprenditorialità delle loro attività economiche.

“L’obiettivo è quello di accompagnarle nei processi di produzione e commercializzazione dei prodotti artigianali che loro stesse già conducono, e di contribuire alla promozione di nuove opportunità di reddito, così da ottenere, in definitiva, il miglioramento della qualità della vita delle donne rurali-indigene della zona. Alla base del progetto ci sono concetti come la promozione dell’associazionismo, l’uso sostenibile delle risorse naturali e il rispetto dell’identità culturale delle organizzazioni femminili rurali”, hanno spiegato i salesiani dell’Ecuador, che gestiscono il progetto in loco.

“Siamo molto orgogliose di aver sviluppato un catalogo di prodotti artigianali con il nostro marchio”, sottolineano da parte loro le donne indigene coinvolte, che vendono i loro prodotti con il brand di “Warmi Ruray” (Donne che lavorano).

“Il progetto in tal modo promuove un processo di emancipazione economica per delle persone in situazioni di esclusione o vulnerabilità, con un approccio basato sui diritti e sulla pratica dell’esercizio della cittadinanza, e con un alto grado di trasformazione sociale, in quanto le destinatarie trasmettono poi le loro conoscenze ad altre donne”, concludono i Salesiani dell’Ecuador.

La fine del progetto è prevista per il prossimo agosto, e pertanto le attività di sostegno e accompagnamento sono nella loro fase finale. “È anche un progetto con un tocco molto dolce”, commentano ancora le indigene partecipanti, con riferimento al laboratorio di produzione e vendita di marmellata fatta in casa che è stato profondamente rinnovato; il Cabildo di Gran Canaria, nello specifico, ha contribuito a questa parte del progetto, con l’acquisto di una spremitrice di frutta.

Oltre agli aspetti inerenti il lavoro e la produzione di artefatti e marmellate, il progetto ha previsto dei “processi di formazione continua” adeguati alla realtà delle beneficiarie, donne rurali e indigene – per fomentare tra le partecipanti, con priorità alle più giovani, valori quali la parità di trattamento e l’accesso alle opportunità nelle organizzazioni comunitarie e a livello locale, dando riconoscimento ai loro diritti, alle loro capacità e al loro potenziale per uno sviluppo inclusivo ed equo della loro comunità.

Grazie alle sessioni formative sul buon uso e la gestione responsabile di materie prime come la fibra di cade, la fibra di paso cabuya e la paglia di páramo, la lana di pecora o di lama, inoltre, le donne rurali e indigene delle parrocchie di Facundo Vela, Simiatug e Salinas hanno sviluppato il lavoro in associazione, l’uso sostenibile delle risorse naturali e il rispetto dell’identità delle persone e delle realtà delle diverse aree.

Mentre per quanto riguarda le attività operative, in ogni parrocchia civile è stata promossa l’elaborazione di prodotti artigianali che tenessero conto e mettessero in risalto la loro identità culturale, ma con un tocco innovativo nel design, in modo da renderli più attraenti e pratici per i clienti. E nella produzione di marmellate, si è lavorato su tre fronti: rendere più visibili e accattivanti le confezioni; nella riduzione dei tempi e dei costi produttivi; nell’elaborazione e incorporazione di un piano di biosicurezza che garantisca il rispetto delle buone pratiche di fabbricazione lungo tutto il processo produttivo.

Fonte: Salesianos.info

InfoANS

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