Sono passati esattamente sette anni da quel 15 marzo 2015, il giorno in cui il giovane Akash Bashir, Exallievo di Don Bosco, si sacrificò per impedire che un attentatore suicida provocasse una strage nella chiesa di San Giovanni a Youhannabad, quartiere cristiano di Lahore, in Pakistan. Akash Bashir aveva 20 anni, aveva studiato all’Istituto Tecnico Don Bosco di Lahore ed era diventato un volontario della sicurezza.
La Chiesa cattolica del Pakistan attende con grande trepidazione questo evento che segna l’inizio della prima Causa di Beatificazione e di Canonizzazione per i cristiani del Pakistan.
Attore della Causa è la Congregazione salesiana, Co-attore la Confederazione mondiale degli Ex-allievi di Don Bosco, Postulatore don Pierluigi Cameroni, SDB, Vice Postulatore Gabriel de Jesús Cruz Trejo, SDB.
Ha scritto Bryan Magro, Presidente mondiale degli Ex-allievi di Don Bosco: “La testimonianza di Akash Bashir, che ha donato la vita fino alla morte, ha lasciato una profonda impressione anche in noi come Exallievi di Don Bosco e nell’intera Famiglia Salesiana. Non possiamo e non vogliamo perdere il ricordo del giovane Akash. La sua vita semplice e normale è senza dubbio un esempio molto significativo e importante per i giovani cristiani di Lahore, di tutto il Pakistan e del mondo salesiano. La vita e il martirio di questo giovane pakistano, di soli 20 anni, ci fa riconoscere la potenza dello Spirito Santo di Dio, vivo, presente nei luoghi meno attesi, negli umili, nei perseguitati, nei giovani, nei piccoli di Dio. Akash Bashir, ex allievo salesiano del Pakistan, è una testimonianza del Sistema Preventivo di Don Bosco, un esempio per i nostri giovani e una benedizione per le minoranze religiose”.