Al laboratorio, che ha visto la presenza di don Václav Klement, Superiore della Visitatoria AFM, e dell’Economo Ispettoriale, don Alberto Villalba, ha partecipato una grande varietà di parti interessate al progetto “Eco Ubuntu”, tra cui dirigenti delle scuole salesiane, delegati “green” (principalmente insegnanti delle scuole) ed esperti in alcuni dei pilastri del progetto, come energia rinnovabile, accesso all’acqua, gestione dei rifiuti, coltivazione idroponica e sostenibile.
Sebbene i destinatari del progetto siano circa 15.000 giovani delle scuole salesiane, l’impatto è rivolto alle loro comunità e, in generale, a tutta la società. Il progetto è suddiviso in quattro aree: formazione di competenze verdi, interventi green, sviluppo delle capacità e creazione dei pilastri del progetto.
Il laboratorio, inoltre, ha rappresentato una buona opportunità per costruire relazioni significative tra i delegati, provenienti da diverse località, come Città del Capo, Johannesburg, Delft, Manzini e Malkerns, Maputsoe e Maseru. È stato anche l’occasione per ascoltare gli interventi di esperti di settore, docenti universitari, attivisti civili, esperti di tecnologia solare, agricoltura sostenibile e idroponica e della gestione dei rifiuti. Sono state condivise le buone pratiche, contributi creativi, e i partecipanti sono stati coinvolti in domande e forum aperti.
Da questo progetto, finanziato al 75% dalla Germania, i Salesiani si aspettano buoni frutti. Mirano, infatti, attraverso la formazione dei giovani delle istituzioni educative salesiane, a raggiungere le comunità, formando una “mentalità green”, attraverso “interventi green” quali laboratori solari, installazioni di pozzi, sviluppo di siti idroponici, promozione di unità locali di gestione ecologica e promozione di orti sostenibili.
Questo progetto, inoltre, può anche aiutare la Famiglia Salesiana ad essere maggiormente coinvolta nel movimento “Laudato Si’” e nella “Don Bosco Green Alliance” e a promuovere la rete di scuole salesiane nei tre Paesi della Visitatoria AFM.
Infine, al termine del laboratorio, ogni partecipante ha ricevuto un piccolo ricordo e una copia delle Memorie dell’Oratorio, per ispirarsi sempre di più al Sogno di Don Bosco.