La seconda giornata di Papa Francesco in Portogallo è iniziata presto, alle 9:00, quando si è recato alla “Città della Gioia”, nel quartiere di Belém, dove ha confessato tre giovani nel “Parco del Perdono”.
Poi si è rimesso in viaggio per recarsi al suo successivo appuntamento, una visita al Centro Sociale Parrocchiale di San Vincenzo de’ Paoli, nel quartiere di Serafina. Lì è stato accolto con grande entusiasmo dai residenti che, non potendo entrare nella parrocchia, sono scesi in strada per vedere da vicino il Santo Padre.
Nell’auditorium della parrocchia, il Papa ha incontrato due associazioni che forniscono servizi di sostegno sociale nei quartieri di Serafina e Liberdade: “Ajuda de Berço” e “Acreditar”. In un primo intervento, il parroco Francisco Crespo ha ringraziato Papa Francesco per la sua visita in parrocchia – “Vogliamo esprimere la nostra profonda gratitudine per l’onore che ci ha riservato con la sua visita. Questo gesto ci riempie di grande gioia e ci incoraggia a fare sempre di più e meglio per coloro che hanno bisogno di sostegno e dell’amore di Cristo”.
Il discorso di Papa Francesco si è concentrato sull’appello all’unità e all’azione concreta, per aiutare i più bisognosi, ed è stato caratterizzato da un’interruzione del discorso previsto e da un momento di “improvvisazione” a braccio.
“Vorrei solo dire qualcosa che non è scritto qui, ma è nello spirito. È la concretezza. Non esiste un amore astratto, ma solo un amore concreto. L’amore platonico è in orbita, non nella realtà. L’amore concreto è quello che si sporca le mani. E possiamo chiederci: com’è l’amore che provo io? È concreto o astratto? Quando tengo per mano un bisognoso, un malato, un emarginato, posso poi tenere per mano altre persone, senza paura di contagio? Sono disgustato dalla povertà? Sono sempre alla ricerca di una vita pulita, distillata, quella che esiste nella mia fantasia, ma non è reale? Quante vite distillate e inutili si vivono senza lasciare un segno, perché la vita distillata non ha peso…” ha detto.
Prima ancora di lasciare il quartiere Serafina, ha visitato la chiesa parrocchiale, dove ha potuto salutare coloro che lo attendevano.
Tornato alla Nunziatura Apostolica, ha incontrato Zuhair Alharti, Segretario Generale del Centro per il Dialogo Internazionale (KAICIID), un incontro che ha manifestato nuovamente la costante azione di Papa Francesco a promuovere il dialogo interreligioso. Dopo questo incontro, ha avuto l’opportunità di pranzare con alcuni giovani pellegrini, contrassegnata da una conversazione “tranquilla” e “di buon umore” – stando alle testimonianze dei partecipanti.
Nel pomeriggio ha incontrato nuovamente alcuni leader religiosi, prima di lasciare la Nunziatura per partecipare alla Via Crucis, l’ultimo evento centrale tenutosi sulla Collina dell’Incontro, presso il “Parque Eduardo VII”.
