Ecuador – Il ruolo del “cronista” salesiano: custodire la storia della missione

29 Febbraio 2024

(ANS – Quito) – Nei giorni 22 e 23 febbraio, i “cronisti” delle comunità e delle opere salesiane (cioè, quanti si occupano di redigere le cronache delle case) attivi nell’Ispettoria “Sacro Cuore di Gesù” dell’Ecuador (ECU), si sono radunati con l’obiettivo di formarsi sull’importanza di registrare, conservare e diffondere la memoria storica, attraverso la redazione di cronache e la salvaguardia dei beni patrimoniali. I due giorni di lavori sono serviti a sottolineare l’importanza della salvaguardia della storia e del mantenimento dell’identità nel continuo fluire del tempo.

L’incontro, cui hanno preso parte sia Salesiani di Don Bosco, sia laici, si è realizzato nella prima giornata presso la Sede Ispettoriale, e ha avuto inizio con un momento significativo e familiare: María Sol Villagómez, Vicerettrice della sede di Quito dell’Università Politecnica Salesiana, ha consegnato i dossier con le valutazioni accademiche di don Marcelo Farfán, Ispettore, e del coadiutore Enrique Pogo, entrambi presenti all’evento, che sono stati tra i primi laureati di questo centro universitario.

Successivamente, don Farfán ha parlato del documento emanato dal Rettor Maggiore nel 2021 sul tema dell’incontro “La necessità di coltivare un senso storico e di preservare le fonti: una sfida e un impegno”, e in tal senso ha sottolineato l’importanza che le nuove generazioni assumano un ruolo di primo piano nel preservare la memoria dell’Ispettoria.

Quindi Milagros Aguirre, Responsabile delle Edizioni salesiane “Abya Yala”, ha tenuto un seminario sull’elaborazione e il modello di una cronaca, e grazie alla sua esperienza editoriale, ha condiviso alcuni consigli su come registrare i fatti.

La giornata conclusiva si è svolta presso il Campus Sud delle strutture dell’Università Politecnica Salesiana. Le attività si sono concentrate sulla condivisione dei contenuti della Normativa Ispettoriale per l’amministrazione e la conservazione delle informazioni, e si è tenuto un laboratorio sulla conservazione e la gestione degli archivi. Infine, i cronisti hanno firmato un documento con il quale si sono formalmente impegnati a svolgere alcune attività, quali l’invio di una cronaca annuale della comunità e la salvaguardia dei documenti storici conservati nelle opere.

Le testimonianze dei partecipanti sono state entusiastiche: “Dove c’è memoria c’è storia, questo è il messaggio che mi porto via da questo incontro. Per noi che siamo nelle missioni, è importante mantenere viva la memoria del lavoro svolto e farne un contributo per i salesiani che verranno in futuro”, ha dichiarato Jaime Pastuña, della comunità di Simiatug.

Franklin Arévalo, della comunità di Cuenca-Yanuncay, ha aggiunto: “La sfida che abbiamo è quella di registrare gli eventi che si svolgono in ogni comunità in una prospettiva evangelizzatrice: l’importante è individuare come la presenza di Dio e del carisma salesiano si rende visibile negli eventi”.

David Cevallos, dell’Unità Educativa “Cardinal Spellman”, da parte sua, ha commentato: “Nelle nostre attività quotidiane abbiamo la missione di curare e diffondere le informazioni che l’opera salesiana svolge per il bene dei giovani. Siamo tutti chiamati a costruire la storia dell’Ispettoria, affinché le generazioni future possano conoscerla”.

Infine, Margarita Benavides, dell’Unità Educativa “Don Bosco - La Tola”, ha concluso: “Questo incontro è stato molto produttivo perché vogliamo organizzare meglio gli archivi che conserviamo nelle nostre opere. Grazie alle conoscenze che ci sono state trasmesse, classificheremo e cureremo meglio le informazioni”.

All’interno delle comunità e delle opere salesiane, il cronista salesiano ha la missione di registrare gli eventi più rilevanti e di ritrarre il carisma che viene vissuto in ciascuno degli spazi o ambienti della missione. Angélica Almeida, collaboratrice dell’Archivio Storico di ECU, ricorda che l’importanza di questa attività è data dallo stesso Don Bosco, che fu il primo a registrare la storia della Congregazione e a lasciare un’eredità ai posteri.

È per questo che le cronache della vita salesiana sono a buon diritto ritenute dei documenti fondamentali, perché perpetuano fatti e personaggi della presenza salesiana. Nel caso dell’Ispettoria dell’Ecuador, la cronaca più antica dell’Archivio Storico risale al 1887. Il documento è scritto in italiano dai primi salesiani arrivati nel Paese e racconta, giorno per giorno, il cammino compiuto dalla partenza da Torino all’arrivo a Guayaquil, prima, e a Quito, poi, nel 1888.

Negli ultimi anni, al cronista salesiano è stata affidata anche la missione di salvaguardare i beni documentali e patrimoniali, come dipinti, sculture, opere etnografiche…

Per svolgere queste attività, una delle sfide dell’Archivio Storico è accompagnare le case per incoraggiare la corretta registrazione della storia, promuovere la diffusione del materiale conservato e avviare la digitalizzazione delle informazioni che consentirà un maggiore accesso alla comunità salesiana e alla società in generale.

Per svolgere queste attività, una delle maggiori sfide dell’Archivio Storico è quella di accompagnare le case salesiane ed incoraggiare i responsabili alla corretta registrazione della storia; altri ambiti di lavoro sono poi la promozione e la diffusione del materiale conservato e l’avvio della digitalizzazione delle informazioni, finalizzata a consentire un maggiore conoscenza dei documenti nella comunità salesiana e nella società in generale.

Fonte: Salesianos.org.ec

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