Il Rettor Maggiore ha iniziato le attività con una visita all’antico lebbrosario di Coloane, dove operò don Gaetano Nicosia, salesiano missionario morto nel 2017 all’età di 101 anni, dopo aver dedicato tutta la sua vita al servizio dei malati o “fratelli bisognosi”, come lui stesso li chiamava. Proprio accanto a quel villaggio, ora sorge un complesso salesiano in cui si trovano due scuole, una dei Salesiani di Don Bosco, l’altra delle Figlie di Maria Ausiliatrice, un convitto per 61 ragazzi e un grande campo educativo.
Al termine dell’incontro cordiale e affettuoso con i ragazzi e i loro educatori, il Rettor Maggiore ha benedetto il loro nuovo oratorio, intitolato al primo missionario salesiano di Macao e martire san Luigi Versiglia. “Spero che questo nuovo oratorio, grazie alla presenza dei salesiani tra i giovani, diventi una vera e propria casa” ha affermato nell’occasione Don Á.F. Artime.
La giornata è proseguita con la visita al Centro “Valdocco” di Pastorale Giovanile e Familiare Salesiana, e con due bei momenti di condivisione, dapprima con i giovani e poi con i membri della Famiglia Salesiana. Domande interessanti sono emerse dal pubblico: da quelle più curiose, come il suo cibo e lo sport preferito, a quelle più difficili. Dei ragazzi, ad esempio, lo hanno interrogato su quale sia lo scopo della vita e come affrontare il problema del bullismo.
Il Rettor Maggiore, allora, ha incoraggiato i giovani a perseguire la vera felicità nella vita, e ad aver cura delle persone che ci stanno a cuore. E ha aggiunto che ognuno dovrebbe assumersi le proprie responsabilità, sia nella ricerca della felicità, sia nell’impegno personale contro il bullismo.
Nell’incontro con gli oltre 150 membri della Famiglia Salesiana, Don Á.F. Artime ha invece sottolineato, prima di tutto, la comunione tra i membri dei diversi gruppi. “È una forte testimonianza dei valori cristiani e salesiani” ha detto. Successivamente, osservando che la Famiglia Salesiana nasce per i giovani, ha esortato a mantenere il cuore giovane, per essere vicini a loro e accompagnarli. “È semplice, ma fondamentale. Solo così, attraverso la nostra presenza e il nostro accompagnamento, possiamo educare i giovani verso il bene e nella scoperta delle loro vocazioni” ha dichiarato.
Ovviamente, non poteva mancare la Messa, durante la quale Don Á.F. Artime ha sottolineato che il progetto di Don Bosco è stato veramente ispirato e assistito da Dio. “Nessuno poteva immaginare che un piccolo oratorio a Valdocco, Torino, sarebbe diventato una casa, una chiesa, un cortile e una scuola per i giovani di tutto il mondo”. Così, oggi, ogni membro della Famiglia Salesiana è chiamato a continuare questa missione, perché i giovani possano incontrare Gesù.
Anthony Pun, SDB