Le dinamiche del pellegrinaggio, sapientemente accompagnato da don Marco Rossetti, docente di Teologia a Torino-Crocetta (Università Pontificia Salesiana), hanno generato molte esperienze profonde attraverso una gran quantità di incontri.
L’incontro con i pellegrini di molte religioni – Ebrei, Musulmani e di diverse confessioni cristiane, che pregano, cantano, ballano, camminano in processione, navigano sul lago di Galilea o toccano i luoghi santi – ha contribuito a sottolineare le dinamiche multi-religiose del mondo di oggi e la sovrapposizione di diverse fedi nella Terra di Gesù ha aperto il cuore dei suoi discepoli verso i fedeli di altre religioni.
L’incontro con molti membri della Famiglia Salesiana – alcuni Exallievi di Don Bosco si ritrovano anche tra gli alunni della Custodia Francescana di Terra Santa, e poi membri di Cancão Nova, Salesiani Cooperatori e Figlie di Maria Ausiliatrice – e la possibilità di pregare sulla tomba di don Antonio Belloni, fondatore delle opere salesiane in Terra Santa, ha rianimato il senso di unità interna alla Famiglia Salesiana e il ruolo di quest’ultima al servizio della Chiesa.
L’incontro con la gioventù salesiana – sia musulmana, sia cristiana (l’80% degli allievi della scuola salesiana Nazareth e la maggior parte dei ragazzi dell’oratorio salesiano di Betlemme sono musulmani) – ha ricordato che il fine di ogni singola decisione presa in Consiglio riguarda la salvezza dei giovani e la loro felicità.
Mentre nell’incontro con tutte e cinque le comunità dei Figli spirituali di Don Bosco in Terra Santa – Nazareth, Betlemme, Cremisan, Beitgemal e Ratisbonne – si è potuta apprezzare la missione impegnativa dei salesiani che lì vivono e operano, in numero di oltre 80 e provenienti da 22 diversi Paesi.
Tra tutti questi incontri c’è stato ampio spazio per pregare, riflettere, meditare, fare silenzio attorno e dentro di sé, respirare profondamente e fare esperienza dei luoghi in cui Gesù è cresciuto nella sua famiglia, ha camminato, ha mangiato, ha compiuto i suoi miracoli, ha professato il Regno e suo Padre, ha sofferto ed è stato umiliato e infine crocifisso. “Camminare in Terra Santa rende le pagine del Vangelo e della Scrittura vive e molto realistiche, dall’arido deserto della Giudea all’esile fiume Giordano” ha commentato don Václav Klement, Consigliere per la Regione Asia Est - Oceania.
Il Rettor Maggiore e i suoi Consiglieri, nel ringraziare in particolare l’Ispettore del Medio Oriente, don Alejandro León Mendoza, hanno manifestato la loro convinzione che questa fortissima esperienza avrà un benefico effetto sul loro ministero di animazione e di governo.
Merita di essere ricordato che nel prossimo mese di agosto si rinnoverà l’iniziativa della “Esperienza Terra Santa” – 15 giorni di Esercizi Spirituali tra Israele e Palestina organizzati dal Dicastero per la Formazione. Dopo l’edizione per i pellegrini salesiani di lingua inglese, quest’anno l’esperienza sarà rivolta agli italofoni e ispanofoni, per tornare in inglese il prossimo anno (2020).
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