Narra la storia che quando venne fondata l’opera, i salesiani laici indossavano dei giubbotti. Venivano così chiamati “Salesiani in giubbotto”, un nome che oggi è rimasto addosso agli allievi dell’istituto.
Il processo di elaborazione del murale è iniziato da un dipinto di Maria Ausiliatrice del salesiano coadiutore Luigi Zonta. I quattro giovani hanno iniziato il lavoro creativo e hanno deciso di dividere il lavoro per poter contribuire ciascuno con il proprio stile.
“Ci siamo suddivisi i compiti per rappresentare il modo in cui uno studente vive all'interno della scuola. Ci siamo incontrati costantemente per organizzare e dare continuità al progetto”, ha detto Portillo Cabrera.
Il contributo di Dylan Siliézar Duarte è stato quello di raffigurare l’Eucaristia, l’altare di Maria Ausiliatrice, il Tempio con il suo caratteristico mosaico di Gesù, e anche di immortalare lo studente Andrés Mata, morto nel 2015.
Da parte sua, Stanley Méndez Renderos ha elaborato illustrazioni relative alla musica, al cielo, al vulcano, agli studenti e ai giovani mentre adorano il Santissimo Sacramento.
Diego Portillo Cabrera è l’autore di Don Bosco, Domenico Savio, della torre del tempio e del teatro scolastico. “Fondamentalmente ho realizzato infrastrutture e personaggi, come i ballerini della ‘Forza coreografica della Scuola Salesiana di Santa Cecilia’” ha raccontato.
Infine, Melvin Salazar Campos ha prodotto l’immagine del sacerdote che confessa, i volti di alcuni studenti e il bambino dell’asilo.
Il murale misura 2,80 metri di larghezza per 1,60 metri di altezza. Utilizza i toni cromatici della terra per fondersi con i toni della cripta.
Una delle principali sfide di quest’opera era riuscire a comporre i quattro stili in uno. Gli artisti si sentono soddisfatti a lavoro finito e sono convinti che in questo modo abbiano dato all’istituzione salesiana, che tanto apprezzano, un po’ dei loro talenti.
Senza dubbio, sarà un contributo che verrà preservato nel tempo e che riempie di orgoglio la comunità “con il giubbotto”. “È bello sapere che abbiamo lasciato un segno sulla scuola”, ha manifestato Siliézar Duarte.
Il murale è composto da 112 ceramiche che sono state stampate con una tecnica d’avanguardia che ne garantisce la durata.