Italia – Lamin, minore straniero non accompagnato: “Non sono pericoloso, ma sono in pericolo”

09 Luglio 2018

(ANS – Torre Annunziata) – Sin dall’inizio dell’emergenza migranti i Salesiani d’Italia hanno aperto le porte delle loro case ai Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA). Così hanno fatto con Lamin, un ragazzo del Gambia, che ora ha 17 anni e fino a pochi mesi fa era accolto nella comunità famiglia “Mamma Matilde” dei Salesiani di Torre Annunziata.

Sono cresciuto in un villaggio vicino Benjul, dove la vita era molto difficile. Ho visto povertà, ho visto guerre. Nel mio villaggio dovevamo fare molti chilometri a piedi per poter avere l’acqua potabile, anche se la mia Nazione ha un grande fiume. La vita non era semplice. Quasi nessuno di noi andava a scuola.

Insieme ad altri due amici del mio villaggio, abbiamo sentito parlare di altri ragazzi che erano scappati per tentare la fortuna e una vita migliore. Allora un mattino, senza dire niente ai nostri genitori, abbiamo lasciato le nostre case, e abbiamo iniziato questa avventura. Abbiamo lavorato alcuni mesi dentro una risaia, per fare un po’ di soldi e affrontare il viaggio.

Durante il cammino, mentre attraversavamo il deserto insieme ad altre cinquanta persone a bordo di un camion, il mio amico Shamim, a causa del forte caldo e della sete, si è sentito male. Ad un certo punto, l’autista, vedendo il mio amico che non si riprendeva, lo ha preso e lo ha lanciato giù dal camion, abbandonandolo in mezzo a un deserto come un animale.

Quando siamo arrivati in Libia pensavo che il peggio fosse passato, ma io e l’altro mio amico, siamo stati portati in un carcere, dove siamo stati circa 20 giorni. Eravamo in tanti dentro al carcere: piccoli e grandi di tante nazioni diverse. Usciti da quel posto terribile, io e il mio amico, ci siamo messi a lavorare in un deposito di vestiti, per guadagnare qualche soldo utile a pagare il viaggio attraverso il mare per arrivare in Italia.

Prima di salire sul gommone ci hanno chiesto i soldi, ma noi non volevamo darli, perché avevamo paura che anche questa volta saremmo stati derubati e lasciati lì.

Ma quando quell’uomo ha visto che facevamo resistenza, ha preso la pistola ed ha sparato in faccia al mio amico e lo ha ammazzato. Davanti a quella scena, io e tutti i 150 presenti li, presi dalla paura, abbiamo dato i soldi e ci siamo imbarcati.

Dopo circa 10 ore che stavamo sul gommone, si è avvicinata una nave italiana. Quando abbiamo visto la nave, la nostra paura è quasi scomparsa infatti, saliti lì sopra, abbiamo raggiunto Salerno. Dal porto, sono arrivato nella comunità. Erano mesi che non mi lavavo in maniera decente, e non mangiavo qualcosa di caldo e fatto bene.

Ora ho trovato una nuova famiglia, vedo i ragazzi italiani andare a scuola, giocare e vivere con i loro genitori. Sono le cose che spero di fare anch’io, ma vorrei tanto anche aiutare mia mamma e mio fratello che sono del Gambia.

Lì la vita è davvero difficile voi non ci siete mai stati e non sapete com’è vivere in quella nazione, dove ci sono pochi ricchi a tantissimi poveri. Ora la mia vita è bella, grazie a Don Bosco. La mattina andavo a scuola, il pomeriggio studiavo e frequentavo l’oratorio.

La cosa più bella oggi è che da un anno lavoro in una pizzeria di Torre Annunziata. Accolto con grande entusiasmo dallo staff della pizzeria, ho iniziato a svolgere le cose più semplici fino ad apprendere tutti i segreti del mestiere e così ora posso aiutare anche la mia famiglia”.

Di storie come quella di Lamin ce ne sono tante. In Campania i Salesiani accolgono i MSNA nelle Comunità Alloggio di Caserta “Casa Pinardi”; a Torre Annunziata, “Mamma Matilde” e “Peppino Brancati”; Napoli “Il Sogno”; nella Comunità per minori stranieri “Il Ponte” ai Salesiani di Napoli; alcuni sono accolti nella canonica della parrocchia “Santa Maria del Carmelo” di Torre Annunziata e altri ancora vivono insieme ai Salesiani.

In molti oratori si svolgono attività di recupero scolastico, corsi di formazione professionale, centri di ascolto e di mediazione verso ragazzi e giovani stranieri. Gran parte dei ragazzi passati per le comunità salesiane ora si sono integrati nella società locale e lavorano presso pizzerie, ristoranti, negozi.

Anche i ragazzi accolti nelle comunità famiglia dei Salesiani della Campania, italiani e stranieri, hanno partecipato, sabato scorso, 7 luglio, all’iniziativa nazionale promossa dall’ONG “Libera” di don Luigi Ciotti e presso il Lido Mappatella hanno fatto un minuto di silenzio per affermare: “Non sono pericoloso, ma sono in pericolo”.

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