Nelle parrocchie si svolge una evangelizzazione sociale per mezzo di corsi e laboratori educativi come: l’insegnamento di lingue, informatica, marketing, suono digitale, studi di registrazione musicale, teatro, artigianato e musica. Anche se i titoli ufficiali li concede il governo, si consegna un diploma alla fine del corso.
Camagüey, a Cuba, è una città di 300.000 abitanti, situata nella zona orientale, celebra questo anno il centenario dell’arrivo dei salesiani (1917). È stata la prima presenza salesiana a Cuba dove si stabilirono i missionari di Don Bosco e con la felice circostanza che tre dei quattro salesiani che arrivarono sono ora beati.
Il Santuario di Nostra Signora della Carità ospita la devozione più estesa e intorno a lei si riunisce la “santeria”, il sincretismo e i fedeli cattolici. La parrocchia appartiene alla diocesi e i salesiani lavorano e coordinano vari gruppi: équipe di accoglienza, catechisti, preparazione al matrimonio, Famiglia Salesiana (Figlie di Maria Ausiliatrice, Salesiani Cooperatori, Associazione di Maria Ausiliatrice, Exallievi), Pastorale della Salute, apostolato della misericordia, refettorio settimanale per 40 anziani e una borsa di alimenti mensile per 12 famiglie.
“La principale piattaforma di evangelizzazione è la parrocchia, lì è dove i salesiani lavorano con il Sistema Preventivo nei diversi gruppi”, ha detto Miguel Ángel Fernández, missionario salesiano a Camagüey.
I tre salesiani di Camagüey si prendono cura del Santuario, tre cappelle e 24 comunità rurali visitate settimanalmente. L’approccio con i giovani si compie attraverso i laboratori, gli incontri di formazione settimanale, momenti di condivisione, i ritiri e nella pastorale estiva…
Inoltre c’è anche l’oratorio, che si apre ai giovani dei quartieri vicini. Dopo lo sport, si offrono loro momenti di formazione umana e cristiana. I salesiani stanno in mezzo ai giovani nonostante la situazione storica e politica.