Nel corso di una celebrazione in ricordo della morte di don Fonseca, il vescovo locale ha tenuto un’omelia che potrebbe dirsi quasi programmatica per la missione salesiana, affermando: “Con il sangue di questo salesiano e il sangue di un giovane morto, fu siglato il matrimonio tra i Salesiani e i giovani dell’Angola”.
A 25 anni dalla morte di don Fonseca, la gente lo ricorda con affetto e speranza. Tutti gli abitanti di Calulo si sono riuniti per recarsi assieme alla tomba del religioso. Hanno dovuto camminare per circa 10 chilometri. Tra canti, preghiere e ricordi sono poi giunti sul posto. “25 anni fa - ha ricordato uno dei presenti – don Fonseca stava tornando con alcuni giovani, in piena guerra, e degli uomini armati, al sentire il rumore dell’auto hanno sparato per uccidere. Accanto al corpo inerte del sacerdote trovarono morto anche un altro giovane”.
È certo che non è un omicidio in odio alla fede, e potrebbe non essere così semplice avviare un processo per il martirio; ma nel cuore della gente resta il compito più importante di una missione: essere testimoni del Dio misericordioso e dare la vita per gli altri.
Pubblicato il 8/1/2016