Ogni aspetto della vita salesiana viene analizzato nella sua “inculturazione”, ovvero nella sua capacità di adattarsi alle condizioni attuali e alle tradizioni delle diverse Regioni e territori. In quest’ottica, i Capitolari sono chiamati a sostenere e accompagnare le molteplici espressioni del carisma salesiano, concretizzate nelle attività delle comunità locali, a partire dalla comunità-base che raduna i confratelli in una casa.
Lavori in corso: dalla macro alla micro dimensione
I lavori di questa giornata sono iniziati con una puntuale definizione della configurazione geografica delle due nuove Regioni nate dalla suddivisione dell’attuale “Africa-Madagascar”. Le nuove Regioni si chiameranno “Africa Est e Sud” e “Africa Centro e Ovest”. Questo passaggio ha dato avvio a riflessioni più specifiche, come il numero minimo di confratelli necessario per mantenere in vita una casa salesiana.
Tra la dimensione macro e quella micro, le sei Commissioni hanno presentato all’assemblea una serie di osservazioni e proposte. L’obiettivo è quello di fornire un assetto adeguato ai tempi e alle risorse, garantendo un’efficace articolazione dell’intera organizzazione.
Ispettorie e relazioni centrali: un dialogo circolare
Al centro dell’attenzione vi sono le ispettorie, per le quali è indispensabile rafforzare la loro capacità operativa e la cooperazione sia tra di loro sia con il governo centrale. Si è quindi analizzata la natura e la funzionalità dei “Curatoria”, luoghi fondamentali per la formazione dei nuovi salesiani, sempre più orientati verso una collaborazione tra ispettorie diverse.
Un altro tema centrale è stato il rapporto con il Rettor Maggiore e i Consiglieri. Questo rapporto si concretizza principalmente attraverso le visite, sia straordinarie sia di insieme. Queste visite sono considerate strumenti preziosi per l’unità della Congregazione e per favorire una comunicazione circolare tra le opere sparse nel mondo e il cuore dell’organizzazione generale.
Diverse proposte sono emerse, alcune delle quali si trasformeranno in mozioni da sottoporre al CG nella sua interezza. Tra queste, particolare attenzione è stata posta sulla necessità di precisare gli scopi, i tempi e le modalità di attuazione delle visite, con uno sguardo rivolto agli strumenti per verificarne l’efficacia. L’obiettivo è quello di potenziare il vero scambio “a tu per tu” tra i rappresentanti degli organi centrali e i protagonisti delle attività nei diversi ambiti.
Sinodalità e impatto concreto
Un aspetto cruciale emerso dai lavori è la volontà di incrementare l’impegno organizzativo nelle singole ispettorie, per preparare e sviluppare una reale “sinodalità”. Si sta riflettendo su come garantire che le visite abbiano ricadute concrete e vincolanti sull’attività quotidiana, così da far sì che i lavori del CG29 abbiano un impatto tangibile nella vita salesiana.
Ruoli e funzioni: verso una maggiore chiarezza
Si è anche discusso di questioni costituzionali, relative alle funzioni precise dei Consiglieri di Settore, dei Consiglieri Regionali, degli ispettori e dei vicari. L’intento è quello di rendere più espliciti i ruoli di ciascun soggetto e di uniformarli ai vari livelli. A tal fine, saranno confrontate ulteriormente le proposte contenute nelle bozze di delibere già presentate.
Particolare attenzione è stata dedicata alla composizione dei consigli ispettoriali, con l’obiettivo di chiarire meglio i ruoli dei responsabili della Pastorale Giovanile e della Formazione.
Una collaborazione intensa per il miglior risultato
C’è ancora molto lavoro da fare per mettere a punto i testi dei documenti che saranno “firmati” dal Capitolo, ma qui a Valdocco si respira un forte spirito di collaborazione. Questo impegno comune lascia intravedere la possibilità di raggiungere la migliore espressione possibile.
Il primo giorno di primavera a Torino ha avuto un sapore autunnale, quasi a richiamare simbolicamente la giusta mediazione tra le diverse condizioni climatiche dei confratelli riuniti da ogni parte del mondo.
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