Vi partecipano 330 giovani provenienti da 22 diocesi, in qualità di rappresentanti del mondo giovanile del paese. Oltre a riunire i vari rappresentanti dei giovani, il raduno servirà anche a segnare ufficialmente la chiusura del Giubileo della Misericordia nel paese.
L'arcivescovo salesiano di Rabaul, mons. Francesco Panfilo, ha detto ai giovani presenti: "la Chiesa cattolica è pienamente consapevole delle vostre sfide quotidiane, nella pratica stessa della vostra fede. La società sembra valorizzare solo ciò che dà piacere, il sesso, l'alcool, le droghe e il materialismo. Voi scegliete Cristo, scegliete la verità, ciò che è onesto e giusto, scegliete il bene per voi e per la nazione, imparando a vivere i veri valori evangelici".
Anche Papa Francesco ha inviato la sua benedizione paterna ai giovani riuniti al convegno, attraverso una lettera del Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, portata e letta ai giovani dal Nunzio Apostolico in Papua Nuova Guinea, Mons. Kurian Matthew Vayalumkai.
Secondo p. Shanthi Chacko Puthussery, Segretario della Commissione per la Gioventù della Conferenza Episcopale, obiettivo del raduno è "rafforzare e responsabilizzare i giovani a rimanere saldi nei valori cristiani". "La pedagogia che stiamo usando in questo convegno è molto semplice: si impara facendo" ha detto.
Infatti oltre alle catechesi, i giovani hanno la possibilità di imparare gli uni dagli altri e di vivere un periodo di intensa esperienza spirituale, intellettuale e socio-pastorale. Tra le molte attività proposte, la visita al carcere di Bomana e all'Ospedale Generale di Port Moresby, un quiz biblico, l'impegno e il coinvolgimento diretto in alcune parrocchie.
Fonte: Agenzia Fides