Il tema di quest’anno “Lo sport per la promozione di società pacifiche e inclusive” pone l’accento su come “importanti organismi sportivi si impegnino in collaborazioni per avere un impatto positivo per le persone e gli ambienti in cui operano”.
In una dichiarazione in merito alla Giornata, la Vicesegretaria Generale delle Nazioni Unite, Amina J. Mohammed, ha affermato: “Lo sport ha il potere di allineare le nostre passioni, l’energia e l’entusiasmo intorno ad una causa collettiva. Ed è proprio in questo momento che si può alimentare la speranza e riconquistare la fiducia. È nel nostro interesse collettivo sfruttare l’enorme potere dello sport per contribuire a costruire un futuro migliore e più sostenibile per tutti”.
I salesiani offrono programmi sportivi nelle scuole e nei centri giovanili di tutto il mondo. “I programmi sportivi sono importanti per l’integrazione sociale e la promozione di valori come il lavoro di squadra, la comunicazione, il rispetto e lo spirito di gruppo – ha dichiarato don Michael Conway ‘Salesian Missions’ –. Imparare e praticare sport di squadra incoraggia le capacità di leadership e insegna ai giovani a lavorare come parte di un gruppo. Gli studenti imparano anche importanti abilità sociali e hanno opportunità di crescita e maturità”.
In onore della Giornata Internazionale dello Sport per lo Sviluppo e la Pace, “Salesian Missions” evidenzia i programmi sportivi nei Paesi di tutto il mondo.
In Ecuador, i missionari salesiani hanno avviato nel febbraio 2020 la “Yankuam Jintia Soccer School” nella comunità di Wichimi. Questa è stata la prima scuola del suo genere per la comunità Achuar, una popolazione indigena dell’Amazzonia ecuadoriana. Il mentore di questo progetto fu don Agustín Togo, SDB, membro della comunità di Wasakentsa, che vedeva nel calcio un’opportunità per educare ed evangelizzare questa popolazione così significativa per la missione salesiana in Ecuador.
Dopo quasi quattro anni da quella prima scuola, il progetto ha avuto una risposta positiva da parte delle comunità Achuar che si sono organizzate per avere una scuola calcio e dare ai bambini e ai giovani un’alternativa per impiegare bene il loro tempo libero. Attualmente sono attive 7 scuole di calcio avviate: a Wichimi, Patukme, Wasakentsa, Sapapentsa, Karakam, Wampuik e Wachirpas, e il numero dei partecipanti è passato da 80 ad oltre 700.
Da parte sua l’Associazione Sportiva Dilettantistica Salesiana “Redentore”, con sede a Bari, Italia, hanno vinto il concorso: “Sport di tutti i quartieri” nella categoria “Sport e Salute”, su progetto del Ministero dell’Economia.
Il progetto prevede corsi sportivi per giovani e attività specifiche per gli over 65, comprese le persone con disabilità. Altre attività di aiuto allo studio, centri estivi multidisciplinari all’aperto, donazioni di cibo, gruppi educativi e cinematografici sono inoltre sostenuti dai Volontari del Servizio Civile Universale.
In Spagna, la Procura Missionaria salesiana di Madrid, “Misiones Salesianas”, insieme all’Ispettoria “Santo Stanislao Kostka” di Polonia-Varsavia (PLE) e all’ONG salesiana polacca “Don Bosco UKS Salos Ełk” ha firmato, presso la “Ciudad Real Madrid”, il centro sportivo della squadra madrilena, un accordo di collaborazione per la creazione di una nuova scuola socio-sportiva della “Fondazione Real Madrid”, che aiuterà più di 100 minori a rischio, molti dei quali sono i rifugiati scappati dal conflitto nella vicina Ucraina.
La scuola socio-sportiva di Ełk è il 21° progetto dell’accordo di collaborazione che da 13 anni lega Misiones Salesianas alla Fondazione Real Madrid, e che attualmente ogni anno beneficia oltre 4.500 bambini in 15 Paesi di tre continenti.
Sia la Fondazione Real Madrid, sia i Salesiani sono consapevoli che lo sport è importante per l’integrazione sociale e la promozione di valori come il lavoro di squadra, la comunicazione, il rispetto e lo spirito di squadra.
Il Centro Giovanile Salesiano “Don Bosco” di Leopoli, in Ucraina, ha iniziato gli allenamenti di calcio per i giovani soldati tornati dal fronte e feriti in guerra. Questi giovani sono stati gravemente feriti e stanno affrontando le sfide delle loro nuove vite. L’obiettivo è quello di sviluppare la formazione calcistica in modo che la squadra possa essere coinvolta nelle competizioni nazionali e mondiali.
I salesiani, inoltre, sperano un giorno di costruire un centro sportivo giovanile su un terreno di loro già proprietà. Il campo sarà utilizzato per vari sport e sarà a disposizione di tutti in città. Le attività sportive saranno rivolte ai giovani ex soldati feriti e ai bambini che hanno subito amputazioni e hanno disabilità a causa della guerra. Il centro sarà progettato per essere inclusivo e facilmente accessibile a tutti.