Italia – I luoghi che parlano e la fama di santità e di segni: due bussole fondamentali per la promozione delle Cause

07 Settembre 2023

(ANS – Torino) – Con l’intenzione di offrire un itinerario guidato e completo per la promozione delle Cause di Beatificazione e Canonizzazione, il seminario organizzato a Torino dalla Postulazione Generale per la Famiglia Salesiana ha messo al centro delle attività del pomeriggio di giovedì 7 settembre 2023 altri due elementi irrinunciabili: la visita attenta e orante di quegli spazi concreti in cui la santità  ha preso forma, e la fama santità e di segni richiesta dalla Chiesa per l’apertura di una qualsiasi Inchiesta.

Nel primo pomeriggio i partecipanti al seminario si sono messi alla sequela dei santi nella modalità di pellegrini e, approfittando delle infinite possibilità che i luoghi di Valdocco hanno di “parlare” agli uomini e alle donne di oggi, hanno potuto scoprire o riscoprire varie dimensioni della santità salesiana.

Nella Cappella delle Reliquie hanno visto e toccato con mano i resti mortali di chi ha vissuto il Vangelo sine glossa; hanno osservato i cortili della Casa Madre salesiana come luoghi della santificazione quotidiana; nella chiesa di San Francesco di Sales hanno esplorato la ricchezza spirituale che contrassegnò il primo Oratorio di Don Bosco; presso la Cappella delle Figlie di Maria Ausiliatrice hanno sentito il profumo che il tocco femminile ha aggiunto al carisma salesiano; nella cappella del fonte della Basilica di Maria Ausiliatrice sono risaliti alla radice battesimale di ogni santità; hanno commemorato il fuoco missionario della Famiglia Salesiana davanti al pulpito della basilica, da cui Don Bosco benedisse la Prima Spedizione Missionaria; fissando il quadro del Sacro Cuore hanno compreso come Gesù e l’Ausiliatrice continuino ad invitare a grandi opere ancora oggi; e nella preghiera conclusiva davanti ai resti di Don Bosco hanno celebrato la grandezza di Dio che tante grazie ha elargito servendosi dell’umile ragazzo dei Becchi.

La successiva relazione, di suor Francesca Caggiano, Figlia di Maria Ausiliatrice – anche principale animatrice dei momenti di preghiera e delle liturgie – ha invece centrato il discorso sugli elementi della fama di santità e di segni. “La fama, quando è autentica, è come una calamita: attrae per sé stessa ed orienta alla santità, fa riaffiorare nel cuore umano le tracce coperte di polvere della sua somiglianza con Dio e del suo tendere a Lui” ha osservato.

La relatrice ha poi ricordato che la ricerca della santità altrui non può darsi senza un percorso personale di ricerca della propria santità: altrimenti, senza il soffio dello Spirito, il postulatore (o vice) diventa un esperto di questioni “giuridiche”, invece che uno “pneumatoforo” (portatore dello Spirito Santo).

Quindi ha portato ad esempio dei casi evidenti nella Famiglia Salesiana: la fama di santità di Felice Canelli, sacerdote diocesano e Salesiano Cooperatore, attestata da moltissimi documenti di vario genere; quella di Rosetta Marchese, Settima Madre Generale dell’Istituto delle FMA, la cui fama di santità ha trovato nuovo vigore nella conferma della sua profonda unione spirituale con Gesù Eucaristia; e quella di don Silvio Galli, SDB, in cui a richiedere l’apertura della Causa è un intero popolo di Dio che ha segnalato oltre 10mila tra grazie, preghiere, favori e richieste.

Da ultimo, la religiosa salesiana ha evidenziato le sfide odierne nella ricerca della fama di santità, da rintracciarsi, prime fra tutte, nello sguardo orizzontale e privo di trascendenza che caratterizza molte società moderne. Lungi dal cadere in un vuoto pessimismo, suor Caggiano ha però esortato a rispondere a tale clima culturale con una rinnovata attenzione alle grazie che Dio continua ad operare nell’indifferenza di tanti, e ha rinnovato l’invito ad attingere alla genuinità della propria spiritualità per saper trasmettere agli uomini e alle donne di oggi quella “nostalgia di Dio” che ancora è in grado di conquistare le anime.

Un pomeriggio così ricco di stimoli ha richiesto poi un duplice momento di elaborazione dei contenuti, dapprima in piccoli gruppi e poi in condivisione plenaria.

La visita serale al Museo Casa Don Bosco ha concluso il cerchio di questa seconda giornata nel “girotondo dei Santi”.

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