Shindar ad 11 anni lavorava in una fornace di mattoni nel sud dell’India. Vive con due sorelle e il marito di una di loro, che era in debito con il proprietario della fornace. “Dormiva in un angolo su una piccola stuoia e aveva solo mezza giornata di riposo a settimana”. Elda ha 13 anni e viene dalla Bolivia. Rimasta orfana di padre, fin da piccola vendeva empanadas con la madre in un viale della città di Santa Cruz. “Mi alzavo molto presto per aiutare mia madre e tornavo a casa molto tardi” racconta.
In entrambi i casi, sono stati i salesiani ad intervenire perché potessero smettere di lavorare, andare a scuola e interagire con altri bambini come loro. “Ora frequento corsi di recupero e ho molti amici”, prosegue Elda.
Bambini e bambine sono una forza lavoro economica, silenziosa e facilmente sostituibile. Il lavoro minorile significa anche che questi minori sono lontani dalle loro famiglie ed esposti ad ogni tipo di abuso. Sono lavoratori silenziosi e obbedienti perché non conoscono i loro diritti, né altre realtà. Più di 160 milioni di bambini, uno su 10 nel mondo, soffrono per questa piaga sociale.
Caricare e spostare merci nelle stazioni, lavorare nei campi o come ambulanti lungo le strade, nelle fabbriche, nelle miniere o come domestici… Sono solo alcune delle occupazioni che i bambini svolgono in tutto il mondo e che li privano dall’andare a scuola e dal godersi l’infanzia. Molti lavorano addirittura in condizioni di schiavitù e in attività molto dannose per la loro salute. “Studi o lavori?” è una domanda che non si dovrebbe mai porre ad un bambino.
Le cause del lavoro minorile sono tante: la povertà, la mancanza d’istruzione, la disgregazione familiare, i conflitti, le disuguaglianze e anche le tradizioni di certe realtà... Per questo i salesiani, eredi di Don Bosco, visitano i mercati e le fabbriche dove milioni di bambini lavorano e addirittura dormono, per parlare con i datori di lavoro e le famiglie, e far capire loro che i minori devono avere il tempo di andare a scuola, di giocare e di riposare. Sottraggono questi bambini al lavoro minorile affinché possano ritrovare la loro infanzia e svolgere attività adatte alla loro età.
Per combattere il lavoro e lo sfruttamento minorile, “Misiones Salesianas”, la Procura Missionaria salesiana con sede a Madrid, ha lanciato la campagna “Infancias robadas”. “Non vogliamo che questi flagelli quotidiani e silenziosi continuino ad aumentare, e vogliamo che tutti i bambini abbiano l’opportunità di accedere all’istruzione e la smettano di essere adulti anzitempo” commentano i salesiani da Madrid.
Per affrontare questa piaga sociale e ribadire il fondamentale diritto all’infanzia, il 21 settembre prossimo verrà presentato in anteprima a Madrid il documentario “Canillitas”, con protagonisti cinque bambini lavoratori della Repubblica Dominicana il cui incontro con i Salesiani di Don Bosco li ha avvicinati alla scuola e al desiderio di realizzare i loro sogni, e li sta gradualmente allontanando dal lavoro sulla strada.
“Sappiamo che il cambiamento inizia con una matita, una lavagna e un insegnante, ed è per questo che ribadiamo come l’educazione e l’accompagnamento siano le chiavi del nostro lavoro nel mondo” concludono da Misiones Salesianas.
Ogni anno, in tutto il mondo, sull’esempio di Don Bosco, i salesiani e i loro collaboratori trasformano, grazie all’educazione, migliaia di bambini in protagonisti della loro vita, con grandi opportunità per il futuro.
Fonte: Misiones Salesianas