Il rito della benedizione della Via Lucis è stato preceduto da una breve cerimonia, alla quale hanno partecipato diverse autorità ecclesiastiche e civili – tra cui spicca la presenza del Vicepresidente del Parlamento ungherese, on. János Latorcai – e i membri delle comunità salesiane, della Famiglia Salesiana e delle parrocchie limitrofe. Ad accogliere tutti gli ospiti è stato il Superiore dell’Ispettoria salesiana “Santo Stefano Re” dell’Ungheria (UNG), don János Andrásfalvy SDB, che nel suo discorso ha affermato che la realizzazione di una Via Lucis tanto bella, quanto a lungo desiderata, poteva essere realizzato solo con l’aiuto di generosi benefattori.

Il progetto di erigere una Via Lucis in Ungheria, infatti, venne avviato da don Béla Ábrahám SDB, Ispettore UNG dal 2012 al 2019, il quale iniziò a promuovere la devozione della Via Lucis già negli anni ‘90.

Nel prosieguo del suo discorso, don Andrásfalvy ha sottolineato che la contemplazione delle stazioni della Risurrezione di Cristo è una gioia per l’anima e ha ringraziato l’artista Péter Párkányi Raab per le opere d’arte realizzate. Ha rimarcato anche il fatto che ai lati delle stazioni sono presenti dei codici QR che permettono di conoscere preghiere e testi inerenti alle diverse stazioni, e che pertanto aiutano a meditare sull’opera di redenzione di Dio dalla Risurrezione alla Pentecoste. Infine, ha espresso il desiderio che la Via Lucis possa attirare un maggior numero di pellegrini a Péliföldszentkereszt.

In seguito, il Vicepresidente del Parlamento ungherese, ha rivolto un discorso augurale a tutti i presenti agli ospiti, seguito da una condivisione da parte dell’autore delle sculture. Dopo il taglio del nastro cerimoniale, l’Ispettore, ha benedetto le diverse stazioni.

Alla benedizione della Via Lucis è seguita la Santa Messa in occasione della festa dell'Esaltazione della Santa Croce, a cui è dedicata la cappella di Péliföldszentkereszt, concelebrata anche da don Béla Ábrahám SDB, che per molti anni è stato Direttore della casa salesiana e luogo di pellegrinaggio. Nella sua omelia ha rievocato i tempi in cui gli edifici gravemente danneggiati di questo luogo erano quasi perduti, ma con perseveranza, sforzi e sacrifici sono stati preservati e infine restaurati.

La celebrazione si è conclusa con un concerto gospel e un momento di agape caratterizzato dal consueto clima di gioia salesiana.

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