Le famiglie che vivono nel campo per rifugiati di Gumbo ricevono ogni mese delle razioni alimentari – un aiuto che salva la loro vita. Ogni giorno, infatti, i rifugiati lottano contro la mancanza di lavoro e le estreme condizioni di vita: abitano in tende costruite su picchetti e rami di diverse dimensioni, coperte da teloni, e possono coltivare degli ortaggi su degli appositi terreni o vicino a qualche tenda.
Grazie all’iniziativa della Fondazione, sono stati acquistati anche medicinali, attrezzature mediche e dispositivi di protezione personale, destinati al dispensario medico attivo presso la struttura della missione, dove solitamente vengono fornite le prestazioni mediche di base ai residenti del campo – il sabato, invece, l’assistenza medica viene fornita direttamente nel campo.
Ad agosto, i salesiani hanno completato i lavori di costruzione di un piccolo cortile-parco giochi, con annessa area sportiva e ricreativa. Nel 2021, la Fondazione ha fornito fondi per costruire altre aule per la sovraffollata scuola primaria. E quest'anno ha acquistato il materiale didattico più necessario per gli studenti del medesimo ciclo scolare.
Nel Sudan del Sud, un Paese dove fino a poco tempo fa si combatteva, i bambini nella loro quotidianità non hanno giocattoli con cui poter giocare e non dormono su dei veri letti, ma su stuoie di paglia stese a terra. L’accesso all’educazione è difficile, e le aule sono sovraffollate. Ma la scuola rappresenta per loro la principale via di fuga dai problemi della loro vita di tutti i giorni, oltre che l’unica opzione di sviluppo e di scommessa per un futuro più dignitoso. “Quando non vanno a scuola, i bambini vagano tra le tende alla ricerca di un po’ di svago. Spesso aiutano i genitori a prendersi cura dei fratelli più piccoli o a prendere l’acqua per le varie necessità” ha spiegato don Piotr Gozdalski, Presidente della Fondazione.
“La loro vita quotidiana è molto difficile – conclude il salesiano –. Ma speriamo che il nuovo cortile-parco giochi e l’area sportiva possano migliorare almeno un po’ la vita quotidiana dei bambini del campo di Gumbo”.