Si tratta di un moto in pieno sviluppo e d’immensa portata, che raccoglie tutti i continenti.
La Procura Missionaria salesiana in Austria ha donato un set di tre telefoni satellitari a don Mykhaylo Chaban, Superiore della Visitatoria dell’Ucraina greco-cattolica, che possono aiutarlo per coordinare gli aiuti di emergenza in Ucraina.
Nella Repubblica Ceca, dove in meno di due settimane sono già arrivati circa 100mila profughi, i salesiani sono attivi a tutto campo: hanno già accolto 200 rifugiati, a cui offrono tutti i pasti e i servizi necessari; raccolgono e distribuiscono aiuti economici; mettono a disposizione auto per i trasporti di materiali e persone; favoriscono l’inserimento dei bambini e dei giovani nelle attività dei centri giovanili e nei percorsi educativi, così come aiutano gli adulti nella ricerca del lavoro. “E oltre a tutto questo cerchiamo di informare oggettivamente su tutto quello che sta succedendo, offriamo supporto psicologico e spirituale, e preghiamo e facciamo pregare”, testimonia don Martin Hobza, Superiore dell’Ispettoria ceca (CEP).
L’Ispettorie della Gran Bretagna (GBR) e dell’Italia Meridionale (IME) si sono pronunciate pubblicamente a fianco della popolazione ucraina vittima della guerra e l’IME sta anche raccogliendo fondi e risorse, insieme alla disponibilità ad accogliere rifugiati, nelle case salesiane e dei laici vicini ai salesiani.
Dall’Argentina, la Procura Nazionale sta organizzando una raccolta di fondi per collaborare alla ricostruzione dell’Ucraina, con particolare attenzione alle necessità della Famiglia Salesiana e della Congregazione Salesiana presenti nel paese.
L’Ispettoria di Brasile-Campo Grande ha stanziato un assegno di solidarietà all’Ufficio dell’Economo Generale perché li trasferisca successivamente ai salesiani in Ucraina. Altre presenze della medesima Ispettoria stanno facendo campagna nelle scuole, nelle università e nelle parrocchie per questo scopo.
Mentre l’Ispettoria di Brasile-Porto Alegre (BPA) ha previsto: una giornata ispettoriale di preghiera per la pace, insieme ad una campagna di raccolta fondi e beni sostenuta da materiale di sensibilizzazione prodotto dall’equipe ispettoriale per la Comunicazione Sociale, e ad un gesto quaresimale concreto a favore delle opere salesiane in Ucraina da parte delle comunità salesiane.
Inoltre, il Responsabile del Coordinamento salesiano della risposta d’emergenza alla guerra in Ucraina, don George Menamparampil, ha raggiunto oggi stesso la Polonia, insieme all’Economo Generale della Congregazione, sig. Jean Paul Muller (e con un viaggio separato, anche due membri dell’ONG salesiana “Volontariato Internazionale per lo Sviluppo” – VIS – hanno fatto lo stesso, per meglio comprendere le necessità e coordinare le attività di sostegno umanitario); e da parte sua il Don Bosco Youth Net (DBYN), la rete di coordinamento delle organizzazioni giovanili salesiane d’Europa, ha predisposto una bacheca virtuale che unisce le richieste di aiuto ricevute dalle varie realtà salesiane direttamente impegnate nell’emergenza, in modo da favorire una più efficace risposta da parte degli organismi delle rete del DBYN.
Invece il Don Bosco International, l’ente che rappresenta i Salesiani presso le istituzioni dell’Unione Europea (UE), attualmente sta elaborando alcune dichiarazioni congiunte con altre organizzazioni della società civile a Bruxelles, per rivolgersi direttamente al livello politico dell’UE, e lunedì prossimo parteciperà ad una consultazione aperta della Commissione europea sulla situazione in Ucraina dove porterà la voce salesiana – cioè delle persone bisognose aiutate dai salesiani – in materia.
Infine, mons. George Palliparampil, salesiano, Vescovo della Diocesi di Miao, Stato di Arunachal Pradesh, India, ha chiesto ai bambini della sua diocesi “di dire un milione di Padre Nostro per l’Ucraina, perché questa preghiera include ciò di cui abbiamo più bisogno: ‘dacci oggi il nostro pane quotidiano’ e ‘perdonaci come noi perdoniamo’”.
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