Il lavoro di questi due giorni si è svolto in quattro tavole rotonde su quattro temi diversi, in cui i giovani hanno condiviso i loro pensieri ed esperienze.
Julissa Quintana, ad esempio, ha condiviso la sua esperienza di didattica a distanza, molto faticosa, nella quale non è riuscita a trovare empatia da parte degli insegnanti, mentre tanti suoi compagni di classe non potevano collegarsi a causa della mancanza di Internet.
“Giovani, questo è il vostro spazio, questo è il vostro momento” sono state le parole di don Ernesto Hernándezm SDB, prima di dare lettura delle conclusioni esposte dai giovani come chiusura di questo forum.
Alcune delle conclusioni elaborate dai giovani sono state:
1. Educazione giovanile:
• Accompagnare i giovani che hanno lasciato gli studi e motivarli, attraverso appositi programmi, a tornare nei cicli educativi
• Curare la formazione dei docenti per migliorare la didattica a distanza e in presenza.
• Programmi di aiuto alle famiglie bisognose, promuovere convitti e regolarizzare l’orario prolungato.
2. Dalla violenza strutturale al crimine ad alto impatto:
• Generare spazi comunitari e culturali per i giovani che vivono in strada.
• Generare programmi di accompagnamento nell’educazione e nell’occupazione.
• Avere una politica di prevenzione globale che non escluda nessuno.
3. Gli effetti sul mondo del lavoro
• I giovani hanno il diritto di decidere se vogliono lavorare e studiare allo stesso tempo.
• La richiesta di troppe esperienze lavorative pregresse ai giovani impedisce loro l’accesso al lavoro.
• Il fatto di essere giovani non autorizza lo sfruttamento
4. Salute psico-sociale.
• Ascoltare i giovani per passare all’azione
• Pensare ai giovani in modo positivo e non solo in modo negativo.
• Realizzare programmi dinamici, dove sia possibile andare oltre i problemi del proprio ambiente.
• La depressione e il suicidio dovrebbero essere visti come un problema sociale e non come un problema individuale.
“Grazie per aver alzato la voce e rappresentato non solo la gioventù, ma anche la società... Voi siete la società e non possiamo fare un cambiamento senza di voi”, sono state le parole conclusive di don Hernández.
L’incontro, cui hanno partecipato allievi e docenti anche di altri istituti di educazione superiore della città, è terminato con un pensiero di don Francisco Cervantes, rappresentante dell’Ispettoria salesiana di Messico-Guadalajara (MEG), che ha affermato che sono le persone a combattere per le cause, non le istituzioni. “Questo è solo l’inizio, si dovrà vedere tutto questo in un’agenda, nell'impegno di molte persone... E si dovrà vedere anche nella crescita salesiana”, ha aggiunto.
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