Tale disposizione è arrivata tramite il messaggio del Governatore della Provincia del Nord Kivu, letto sul canale nazionale, la Radio Télévision Nationale Congolaise, nella tarda serata di mercoledì 26 maggio. Questo messaggio ha invitato tutti gli abitanti dei diversi quartieri elencati dagli esperti dell’Osservatorio Vulcanologico di Goma, OVG, e ritenuti situati nella “zona rossa” da dove può avvenire un’altra eruzione, ad evacuare obbligatoriamente l’area entro la giornata di ieri, giovedì 27 maggio, per cercare sicurezza.
Massicci spostamenti di popolazione – a piedi, in moto o in auto –sono stati osservati sin dall’alba. Alcuni abitanti sono rimasti davanti ai loro appezzamenti di terreno in attesa di ricevere da parte delle autorità governative mezzi logistici per lo spostamento e degli orientamenti sulle infrastrutture di accoglienza a Sake.
I salesiani di Don Bosco che vivono a Goma, da parte loro, non hanno fatto eccezione a questa disposizione governativa. Dopo essersi già trasferiti nella giornata stessa dell’eruzione, con i neonati e i bambini piccoli dell’orfanotrofio di Ushindi presso la “Maison Marguerite” e con gli altri bambini e ragazzi alla “Maison Gahinja”, si sono dovuti ancora una volta trasferire alla svelta a Shasha, una città situata a circa 40 km da Goma, dove i salesiani hanno una piantagione di diversi ettari.
Lì a Shasha confidano che i bambini e tutti i minori saranno al sicuro dalla possibile eruzione e dalle continue scosse che si avvertono in molte parti della città.