Nello specifico, lo scopo del progetto è creare una casa e fornire cure specialistiche per ragazzi di strada di età compresa tra gli 8 e i 15 anni con problemi di dipendenza o disturbi mentali. Il progetto prevede la costruzione della casa, l’acquisto delle attrezzature necessarie e la fornitura di cibo e assistenza ad almeno a 10 minori, 24 ore su 24, con terapia psicologica individuale e trattamento psichiatrico.
È prevista anche la costruzione di un edificio residenziale, dei servizi igienici e di un pozzo. La casa, inoltre, servirà anche ad accogliere i ragazzi che vagano per i vicoli del quartiere delle vicine baraccopoli di Kabwe.
“Questo posto sarà la prima tappa di un processo di adattamento e recupero dei ragazzi, in vista del loro reinserimento nella società – spiegano i salesiani della Fondazione Missionaria Salesiana “Don Bosco” di Varsavia, in Polonia, che patrocina il progetto –. I ragazzi saranno esaminati da uno psicologo e psichiatra e, a seconda delle esigenze, verranno implementate le cure e le terapie necessarie. La durata prevista del soggiorno sarà dai 3 ai 6 mesi. A seconda dei loro progressi, i ragazzi verranno poi trasferiti nella casa ‘Ciloto’ esistente dove proseguirà il reinserimento sociale”.
I ragazzi che già oggi frequentano “Ciloto” – 40 residenti nell’orfanatrofio e circa 35 che frequentano l’opera durante il giorno – sono minori che sono stati rifiutati dalle loro famiglie, le quali non hanno potuto far fronte ai loro problemi. Sono stati cacciati di casa a causa di problemi con la legge, dipendenza o disturbi mentali. Le azioni fin qui intraprese stanno dando i loro frutti: otto di essi sono tornati alle loro famiglie. Altri sono pronti, ma per vari motivi non è ancora possibile il reinserimento.
I ragazzi sono molto creativi, imparano velocemente, si stanno creando le giuste condizioni per il loro sviluppo e saranno in grado di realizzare i loro sogni. Come Felix, figlio di un trafficante di droga che, per il suo “lavoro” non era mai presente in famiglia; picchiato dal patrigno, alla fine è scappato di casa, dove per sopravvivere beveva, fumava e sniffava colla.
Nell’aprile scorso don Michał Wziętek, SDB, Incaricato di “Ciloto”, lo ha incontrato in un negozio e gli ha offerto aiuto, invitandolo ad unirsi ai ragazzi dell’opera. Non è stato tutto facile: Felix è scappato più volte perché gli mancavano soldi e sigarette. Ma ora dice che l’ambiente salesiano gli piace molto, perché lì ha una scuola e può studiare senza dover pensare a cercare i soldi per il cibo. Non vuole più scappare, vuole finire la scuola e diventare medico per aiutare i deboli e gli ammalati.
Non tutti i minori problematici possono entrare direttamente nei programmi di “Ciloto”. Chi arriva direttamente dalla strada deve affrontare una serie di problemi che rappresentano una minaccia per i bambini che li hanno già affrontati. Ed è per questo che ora si vuole erigere questa nuova “Casa della Speranza” che possa preparare i minori più bisognosi a raggiungere il loro “sogno”.
La Fondazione Missionaria Salesiana “Don Bosco” si è data un anno di tempo per raccogliere i fondi e costruire il tutto. “Credo che insieme saremo capaci di realizzare questo progetto per il bene dei poveri ragazzi in Zambia” concludono i salesiani polacchi.
Per ulteriori informazioni, visitare il sito: https://fundacjadonbosco.org o scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.