“Il Presidente della Repubblica è un medico, per cui ha preso immediatamente misure molto drastiche per evitare la propagazione. Lo considero un gesto di Provvidenza del Signore” spiega il religioso.
Coprifuoco dalle 4 dal pomeriggio alle 4 del mattino. Chiusura delle frontiere. Chiusura del trasporto. Durante la Settimana Santa, che è un periodo di vacanze e dove la gente va in spiaggia, sono stati proibiti i viaggi. Chiusura delle scuole, dei centri commerciali. Proibite le attività ludiche, ricreative, religiose e culturali.
“Sono stati costruiti cinque nuovi ospedali per trattare solo i malati di Covid-19, perché non si mischiassero con la gente negli altri ospedali. Considerando che ancora non c’erano casi accertati quando si sono iniziate a prendere queste misure, è stato molto preventivo nelle misure” commenta il salesiano.
Il problema più grande è il blocco delle attività lavorative. “Questo sta creando una situazione di recessione economica molto grave. Qui la maggior parte della gente lavora in nero e con lavori saltuari. Non hanno risparmi. Per cui fra poco inizieranno i problemi seri: la gente avrà fame… E che possa iniziare ad assaltare negozi è molto possibile” afferma don de Nardi. La polizia, infatti, è già andata dai salesiani per chiedere loro di aiutarli a mantenere calma la popolazione.
Intanto, mentre il Presidente ha promesso dei buoni economici alle famiglie povere e casse di alimenti, anche i Figli spirituali di Don Bosco si danno da fare:
- Sabato 18 aprile hanno riempito 62 borse di viveri grazie anche ad alcune donazioni giunte capitale e dall’ONG “Canadian Food for Children”;
- Il mese prossimo verrà anticipato il pagamento della seconda parte delle borse di studio elargite da “Missioni Don Bosco” di Torino, che normalmente vengono consegnate ad agosto. I beneficiari probabilmente dovranno utilizzarle per comprare da mangiare.
- La casa del migrante è purtroppo chiusa anche se migranti continuano a transitare. Il flusso non si è fermato per niente.
- La clinica è temporaneamente chiusa, per decisione del governo. Resta aperta solo la farmacia della clinica.
- Il progetto di costruzione case è stato fermato, non essendo possibile costruire in questo momento; tuttavia, prima del blocco erano state ultimate già 12 case.
“Economicamente è dura anche per noi – ammette il missionario –. Sono sei settimane che non abbiamo entrate dalla questua e dalle offerte per la Messa. Per fortuna negli anni passati siamo riusciti a risparmiare qualcosina, proprio per una situazione del genere”.
Le risorse rimaste i salesiani le impiegheranno primariamente per pagare i lavoratori attivi nella parrocchia. “Mi sembra giusto e doveroso cercare di assicurare a questa gente che lavora per noi una certa stabilità. Il governo ha dato l’opportunità di chiudere i contratti, ma non può essere il nostro stile. Vedremo fin quando potremo...” aggiunge don de Nardi. Che infine conclude: “Poi il Signore sicuramente provvederà. Non ci ha mai abbandonato e non credo lo farà proprio in questo momento”.
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