Cristiana Ferrauti
Quella stessa pace è presente nel cuore del popolo del Myanmar, che tanto l’ha desiderata. “E poi è venuta la Pasqua: Dio non ci ha dimenticato” ha detto il cardinale Bo alla comunità a Battersea.
Le sue parole sono state come una risposta a tutti quei dubbi che si affacciano nel cuore e nella testa dei fedeli davanti agli ostacoli quotidiani: la vita non è mai stata facile in quella parte del continente asiatico, ma la speranza non è mai morta e il cardinale salesiano non ha mai interrotto la sua missione al servizio della pace nella regione del Sud-Est asiatico, provato da guerre e violazioni dei Diritti Umani.
Non a caso, egli è il Presidente dell’Ufficio per lo Sviluppo Umano della Federazione delle Conferenze Episcopali dell’Asia (FABC) e Responsabile del Dialogo Interreligioso in Myanmar.
Nella parrocchia salesiana di Battersea il cardinal Bo ha celebrato l’Eucaristia sia alle 9:30, sia alle 11:30, avendo, in tal modo, la possibilità di incontrare tutti i parrocchiani. Dal Myanmar a Londra. Ma anche Messico, Argentina, Filippine, Italia, e molti altri sono stati i paesi presenti nella chiesa, e non solo perché era Pentecoste: la presenza multiculturale è una delle più belle caratteristiche della comunità di Battersea.
In aggiunta, per la festa di Pentecoste, ogni fedele ha portato un po’ della cultura e delle tradizioni del suo paese agli altri, dato che i parrocchiani erano stati invitati a indossare i loro abiti tradizionali e a preparare un piatto nazionale tipico da condividere dopo la messa. Durante le liturgie, inoltre, sono risuonate anche le molte diverse lingue, con le Preghiere dei Fedeli pronunciate in Inglese, Spagnolo, Cinese, Francese…
Nessuno è stato lasciato solo in questa giornata di festa per l’unica, grande famiglia che è la Chiesa.
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