“Mary Wambui Wainain, 67 anni e 13 figli, è sempre in movimento – racconta don Felice Molino, missionario salesiano a Nairobi, Kenya –. Bisogna correre per la legna, per l’acqua, per l’erba per la mucca. I figli sono a scuola. Tutti hanno fatto le elementari, le medie e le superiori. Oggi la figlia Paolina, mi dice che se non avessi dato loro una mano e non avessero potuto studiare nelle nostre scuole, avrebbero finito al massimo la terza media. ‘Don Bosco è stato tanto buono con noi’, dice Paolina”.
Mary è conosciuta da tutti per la sua bontà. E quando uno ha bisogno di un aiuto corre da lei. Quando, ad esempio, si costruiva la chiesa del villaggio sulla cima della collina, si caricava un bidone da 20 litri sulle spalle e percorreva più volte al giorno un sentiero ripido 1 km per portare acqua ai muratori.
Karla invece ha 35 anni. Vive a San Benito Petén, Guatemala, con tre figli di 20, 17 e 9 anni. Il marito due anni fa d’improvviso ha lasciato tutti per andare a convivere con una ragazzina di 18 anni, disinteressandosi del loro futuro. Karla, casalinga da sempre, era distrutta psicologicamente e moralmente e non sapeva come mantenere i figli e si sentiva colpevole della fuga del marito, nonostante, nella società molto maschilista del Guatemala, lo amasse e lo riverisse. “Gli metteva addirittura le scarpe ai piedi per andare a lavoro” racconta don Giampiero de Nardi, SDB.
Il lavoro di accompagnamento è stato lungo e duro, ma con il sostegno di don de Nardi Karla ha recuperato l’autostima e trovato un lavoro; l’anno scorso i Salesiani le hanno dato una borsa di studio e ha anche iniziato i corsi di Pedagogia all’università. “Ora vuole essere maestra. Sente che la parrocchia è la sua casa e l’ha aiutata nei momenti difficili e ora aiuta in tutte le attività ed ha contagiato anche i figli, che sono la sua speranza e la sua ragione di vita” conclude il salesiano.
Infine c’è Bana Konda, mamma di Memory e Silvia, due sorelle di 15 e 18 anni che vivono in un orfanotrofio di Lusaka, Zambia. Era così povera che in tutto il suo villaggio, Luwingu, era nota per la continua richiesta di carità e le figlie, non erano abituate agli stenti della vita quotidiana di Bana Konda, preferivano l’orfanatrofio ai giorni in cui potevano restare con la mamma.
Ma da un anno Bana Konda ha cambiato vita: è bastato che le Figlie di Maria Ausiliatrice le donassero pochi kg di semi di fagioli per ridarle dignità e a cambiarle la percezione di sé e del mondo. Ora è sempre indaffarata a curare il suo campo. “Basta poco per cambiare una vita!” conclude sr Elisa Tonello, FMA.
Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito di Missioni Don Bosco.