Nel novembre 2016, durante lo smantellamento della cosiddetta “Giungla di Calais” (una baraccopoli sorta alla periferia di Calais, NdT) da parte dello Stato, venne chiesto all’Istituto Don Bosco di Gradignan (IDB) di accogliere 12 giovani afghani entro 48 ore. Rispondendo a questa richiesta, l’Istituto si rese conto di quattro fatti evidenti: se voleva essere fedele alla sua storia, l’IDB doveva rispondere positivamente alla richiesta; questi giovani erano minori come tutti gli altri, ma il cui retroterra e vissuto richiedeva obblighi speciali di supervisione; i sistemi MECS statali erano saturi; i convitti potevano essere una soluzione per alcuni, ma si doveva privilegiare l’alloggio individuale o al massimo condiviso.
Qualche mese dopo, nel 2017, l’IDB rispose ad un’altra richiesta di aiuto, questa volta dal Dipartimento della Gironda. Accolse 26 MSNA nel suo Centro di Formazione Professionale, che già ne ospitava 45, e nel 2018 le venne affidata la gestione di un centro per 20 giovani migranti a Biganos. Nel frattempo, decise anche di rispondere alle richieste di progetti da parte dei Dipartimenti della Regione Nuova Aquitania, arrivando infine a sviluppare propriamente le “Piattaforme Don Bosco MSNA”. Oggi ce ne sono dieci, che ospitano centinaia di MSNA: 115 tra Saintes e La Rochelle; 65 presso Limoges; 75 a Tulle; 40 nel Dipartimento dei Pirenei Atlantici; 210 nelle tre piattaforme di Bordeaux, Cenon e Libourne; e altri 175 accolti in altri tre centri più recenti – per un totale di circa 750 MSNA accompagnati dall’IDB.
L’assistenza educativa si basa su un’accoglienza premurosa e dignitosa per ogni giovane e sulla considerazione di tutti gli aspetti della sua vita: salute, scolarizzazione, apprendimento dell’autonomia, mantenimento dei legami con la famiglia d’origine - quando possibile - socializzazione e vita culturale, apprendimento del francese, cittadinanza, regolarizzazione della situazione amministrativa. L’alloggio è fornito su base diffusa. E un’importanza fondamentale è data alla scolarizzazione e all’integrazione professionale: ad oggi, più del 90% dei giovani accolti sono impegnati in un processo di scolarizzazione o di apprendistato.
Le équipe educative sono multidisciplinari (educatori specializzati, consulenti per l’inserimento professionale, di economia sociale e familiare, infermieri, operatori dei servizi sociali) e lavorano in collegamento con le istituzioni e la società civile per anticipare e preparare al meglio l’uscita di ogni giovane dal sistema.
Ma l’Istituto Don Bosco di Gradignan non è l’unico a trovarsi in prima linea su questo fronte.
La Fondazione Bocage di Chambéry ha aperto delle strutture specifiche l’accoglienza dei MSNA: “Odyssey”, che ne ospita 15; e il Servizio d’Accoglienza Esterno (Service d’hébergement extérieur - SHE) che ne ospita 25 in piccoli monolocali; senza contare 3 MSNA che vivono in modo più indipendente in appartamenti della fondazione; e altri 9 accolti dalle “Famiglie Solidali”, un programma affidato dal Dipartimento della Savoia alla fondazione salesiana.
Nell’Ovest della Francia, la “Maison internationale Garelli 14” (MAIG 14) è una struttura di accoglienza che segue 48 giovani MSNA, ospitati nei convitti dell’“Istituto Lemonnier” di Caen e il “Liceo Don Bosco” di Giel. Durante il giorno i MSNA frequentano le lezioni e i laboratori e la sera partecipano alla vita dei convitti, che permette loro di essere inseriti in gruppi sociali con giovani francesi. Educatori specializzati forniscono un'assistenza speciale durante i fine settimana, con corsi di francese per stranieri, supporto psicologico, educazione alla cittadinanza, attività culturali e sportive. Si tratta di un sistema pienamente soddisfacente, sia in termini di formazione professionale, sia in termini di integrazione sociale.
Vicino a Parigi, infine, cinque associazioni della rete “Don Bosco Action Sociale” (l’Istituto Don Bosco, Le Valdocco, AEPCR, la “Cité de l’Espérance”, e “Notre-Dame de Montmélian”) si sono unite nel 2019 per rispondere ad un appello del Dipartimento della Val d’Oise (regione di Parigi) e hanno accolto 60 MSNA. Inoltre, nel 2020, la rete ha anche avviato un sistema di accoglienza diffusa e di sostegno socio-professionale specialmente rivolto a questi adolescenti.
Jean-Louis Descudet, Amministratore dell’IDB
Don Jean-Marie Petitclerc, SDB, Coordinatore della Rete DBAS
Fonte: Don Bosco Aujourd’hui