Comunicati Stampa

(Torino, 6 ottobre 2020) – Il Capitolo Generale 27° chiese al Superiore Generale della Congregazione Salesiana, il Rettor Maggiore, e al suo Consiglio, di prendere in mano i Luoghi Salesiani e farne qualcosa di speciale per il mondo salesiano. Quella consegna ha dato origine ad una realtà nuova: il Museo Casa Don Bosco, inaugurato solennemente a Torino-Valdocco, con tre giorni di eventi, nello scorso fine-settimana.

Al posto delle “Camerette di Don Bosco”, dove si poteva osservare la presenza di Don Bosco a Valdocco, oggi i visitatori possono conoscere nei dettagli la realtà della Tettoia e di Casa Pinardi, il primo insediamento dell’Oratorio di Don Bosco. “Qui, in questi ambienti, sono è nata una pedagogia che ha cambiato la vita dei ragazzi di Don Bosco, qui sono passate 11 persone che oggi la Chiesa riconosce come venerabili, beati o santi: questo vuol dire che Valdocco è stata una scuola di umanità e di santità e noi vogliamo trasmettere questo patrimonio al mondo”, ha detto il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime nella conferenza stampa di presentazione del nuovo museo.

Sempre il Rettor Maggiore ha poi comunicato che, nell’ottica di valorizzazione di Valdocco come custode della memoria storica salesiana, i documenti più importanti delle origini della Congregazione saranno trasferiti dall’Archivio Centrale al Museo Casa Don Bosco.

Sempre nella conferenza stampa è intervenuto il critico d’arte Vittorio Sgarbi, exallievo dell’istituto salesiano di Este. “Ci sono vari tipi di santi. In tanti la dimensione umana viene sublimata dalla canonizzazione, mentre Don Bosco resta tale, umano, viene difficile chiamarlo San Giovanni Bosco…” E quanto al nuovo allestimento “dalle soluzioni efficaci” ha osservato: “Non ci sono Tiepolo, Picasso o Giotto, ma un racconto: quello della vita, dell’educazione, dei libri letti, dei santini, del culto…”

La seconda giornata, sabato 3 ottobre, è stata invece dedicata alle autorità istituzionali. Oltre al Rettor Maggiore sono intervenuti anche i responsabili dei lavori architettonici e dei progetti museografico e museologico. Il ricco parterre di autorità ha visto la presenza degli Ambasciatori di alcuni Paesi Latinoamericani fortemente segnati dalla presenza salesiana, quali: Ecuador, Panama, Costa Rica, Colombia, Guatemala, Brasile, Messico ed El Salvador.

Nella giornata di domenica 4, infine, dopo la Solenne Eucaristia presieduta dal Rettor Maggiore nella Basilica di Maria Ausiliatrice, è avvenuta l’apertura al pubblico del “Museo Casa Don Bosco”.

“Abbiamo cercato di rappresentare questo lungo percorso di santità giovanile, a partire dal 1846, all’interno del Museo Casa Don Bosco che è stato inaugurato in questi giorni grazie all’ingegno e alla passione degli ideatori e delle maestranze che vi hanno lavorato. La comunità salesiana di Valdocco è lieta di mettere a disposizione di tutti voi e del mondo intero questa perla preziosa che testimonierà la grandezza di Don Bosco, della prima comunità salesiana e del coraggio di innumerevoli giovani ed educatori che stano continuamente guardando a questo padre e maestro dei giovani” ha detto nell’occasione don Cristian Besso, responsabile, insieme alla Direttrice del Museo, Stefania De Vita, del progetto museologico.

Quindi, il Rettor Maggiore ha effettuato il simbolico taglio del nastro, affiancato da Madre Yvonne Reungoat, Madre Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, e dal suo predecessore alla guida della Congregazione, Don Pascual Chávez.

L’attuale Museo Casa Don Bosco, che ha visto collaborare e l’architetto Sergio Sabbadini, Massimo Chiappetta per il progetto museografico, si presenta molto diverso rispetto alla precedente esposizione, risalente al 2000. Una superficie complessiva di circa 4mila metri quadrati, con ben 27 spazi espositivi.

L’intervento progettuale ha mirato, attraverso un lavoro di restauro conservativo, a raccontare la storia degli edifici. Particolarmente fedele alle origini è il piano interrato, pervaso da una luce naturale, che si connette direttamente con la stanza del trapasso di Don Bosco.

Su ANSFlickr (2 ottobre - 3 ottobre - 4 ottobre) e su ANSChannel sono disponibili foto e video degli eventi.

Con cortese preghiera di diffusione

(Roma, 13 agosto 2020) – Il 16 agosto è sempre un giorno di festa speciale per la Famiglia Salesiana: è il giorno, infatti, in cui si celebra l’anniversario della nascita di Don Bosco. Anche quest’anno, in cui ricorre il compleanno numero 205 del santo, è in programma una solenne concelebrazione eucaristica, che sarà visibile anche online e che verrà celebrata presso la Basilica del Colle Don Bosco, a Castelnuovo Don Bosco, lì dove nacque il “Padre e Maestro dei Giovani”.

La Messa avrà inizio alle ore 11:00 (UTC+2) e sarà presieduta dal Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime.

Per tutti coloro che desiderano assistervi, ma non potranno essere fisicamente presenti, l’Eucaristia verrà trasmessa in diretta da ANS sulla propria pagina Facebook (con commento in tre lingue – italiano, inglese e spagnolo) e su ANSChannel su YouTube, e resterà a disposizione anche al termine della diretta.

 

(Roma, 20 maggio 2020) – Domenica prossima, 24 maggio, ricorre la festa di Maria Ausiliatrice. Normalmente a Torino la giornata di festa è sempre stata contrassegnata da molte celebrazioni e da una processione serale tra le più sentite e partecipate a livello cittadino. Ma quest’anno, a causa della pandemia da Covid-19, la festa sarà “speciale” e diventerà ancora più importante potervi partecipare pure restando “a distanza”. Ecco il calendario delle dirette streaming:

(Roma, 22 aprile 2020) – Si trasmette il Comunicato ufficiale con il quale il Rettor Maggiore dei Salesiani, don Ángel Fernández Artime, annuncia che Papa Francesco, in relazione all’istanza presentata dal Gruppo dei Giuristi Cattolici, autorizza l’apertura della Causa di Beatificazione di Mons. Giuseppe Cognata, S.D.B., Vescovo di Bova e Fondatore delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore.

Il Rettor Maggiore dei Salesiani, Don Ángel Fernández Artime, ha la gioia di annunciare, nell’esultanza del tempo pasquale e nella festa della Divina Misericordia, che la Congregazione delle Cause dei Santi, con lettera inviata in data 15 aprile 2020 al Postulatore Generale dei Salesiani (Prot. VAR. 8579/20), don Pierluigi Cameroni, a firma di Mons. Marcello Bartolucci, Segretario della medesima Congregazione, comunica: «Sono lieto di informarLa che la Congregazione per la Dottrina della Fede, con Lettera N. Prot. 911/1935-AS265-74579 del 17 febbraio c.a., ha comunicato a questo Dicastero che il Santo Padre “dopo attento e ponderato esame, ha dato il Suo augusto consenso alle richieste di religiosi e laici che impetravano l’apertura della Causa di beatificazione di S.E. Mons. Giuseppe Cognata, S.D.B., Vescovo di Bova”».

Resta doveroso il più vivo ringraziamento al Santo Padre per la convinzione e l’impegno di una scelta, tanto meditata quanto trasparente nella specificità della forma seguita, che reintegra nella loro pienezza i valori della verità e della giustizia.

Il ringraziamento va doverosamente esteso anzitutto al Gruppo dei Giuristi Cattolici per l’essenziale e determinante ruolo svolto e a tutti coloro che in diversi tempi e modi hanno reso possibile questo straordinario evento tanto atteso da tutta la Famiglia Salesiana, in particolare dalle Salesiane Oblate del Sacro Cuore, e dall’intera Comunità ecclesiale.

 

Nota biografica di Mons. Giuseppe Cognata (1885-1972)

Nato ad Agrigento il 14 ottobre 1885 da Vitale e Rosa Montana, dimostrò fin da bambino una grande ricchezza di doti e di talenti umani. Dodicenne entrò nel collegio salesiano “San Basilio” di Randazzo (Catania), prima opera di Don Bosco in Sicilia, pronto ad accogliere la chiamata alla vita religiosa e apostolica tra i Salesiani; una vocazione fortemente contrastata dal padre e dal nonno, con le sue prove e le sue lotte lunghe e sofferte, ma coronata da gioioso successo.

Salesiano: sacerdote – insegnante – apostolo

Il 5 maggio 1908 il chierico Giuseppe Cognata emetteva la professione perpetua a San Gregorio di Catania, nelle mani dell’allora Rettore Maggiore don Michele Rua, oggi Beato, e l’anno dopo, il 29 agosto 1909, riceveva ad Acireale l’ordinazione sacerdotale. Aveva conseguito brillantemente la laurea sia in Lettere sia in Filosofia ed ora andava ai giovani non solo come professore e assistente, ma come sacerdote pieno di zelo, svolgendo la sua missione in Sicilia a Bronte, nel Veneto a Este, nelle Marche a Macerata. 

Direttore

La Prima Guerra Mondiale vide don Cognata soldato a Palermo, Trapani, Padova. E proprio a Trapani gettò le prime basi dell’Opera salesiana che fu chiamato a dirigere alcuni anni dopo. Fu direttore di opere, ma più ancora direttore di anime. Da Trapani fu chiamato a dirigere il collegio di Randazzo (Catania), poi quello di Gualdo Tadino in Umbria e finalmente fu direttore al “Sacro Cuore” di Roma.

Vescovo e Fondatore

Pio XI nel Concistoro del 16 marzo 1933 nominò don Giuseppe Cognata Vescovo di Bova, una Diocesi della Calabria particolarmente povera e disagiata. Ricevette l’ordinazione episcopale il 23 aprile successivo nella basilica del Sacro Cuore a Roma dal Cardinale salesiano Augusto Hlond, Arcivescovo metropolita di Gniezno e Poznań, oggi Venerabile, consacranti il Vescovo salesiano di Sutri e Nepi Luigi Maria Olivares, anch’egli Venerabile, e Mons. Romolo Genuardi, vescovo ausiliare di Palermo

Attraverso sentieri scoscesi e mulattiere Monsignor Cognata – che aveva scelto come motto episcopale l’espressione paolina «Caritas Christi urget nos» – volle visitare e confortare non solo tutti i paesetti della diocesi, ma anche i gruppi di povere famiglie sparse qua e là nei luoghi più remoti e più inaccessibili.

Diede vita a una pia società di giovani generose, disposte a lavorare con coraggio e gioia nei centri più piccoli, sperduti, abbandonati. Nacque così l’8 dicembre 1933la Congregazione delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore.

Nel silenzio e nella solitudine

Nel 1939 una bufera infernale si scatenò contro il Fondatore e la sua Istituzione. Il 20 dicembre 1939 la Congregazione del Sant’Uffizio, sulla base di false accuse, condannò ingiustamente Mons. Cognata alla destituzione dalla dignità episcopale. Egli allora andò lontano, vivendo per lunghi anni nel silenzio e nella solitudine, separato dalle sue figlie spirituali. Venne accolto nelle case salesiane di Trento e Rovereto fino al 1952 e poi in quella di Castello di Godego (Treviso) fino al 1972, svolgendo un assiduo e apprezzato ministero di confessore e guida spirituale.

Per Crucem ad lucem

La Croce è speranza, certezza di risurrezione e di vita. Mons. Giuseppe Cognata nella Pasqua 1962 venne reintegrato da papa Giovanni XXIII nell’Episcopato. Partecipò così per volontà di papa Paolo VI alla seconda, alla terza e alla quarta sessione del Concilio Vaticano II. Il 6 agosto 1963 fu nominato Vescovo titolare di Farsalo. Il 29 gennaio 1972 ebbe la gioia di sapere il suo Istituto riconosciuto con il «Decreto di Lode» da parte della Santa Sede. Si spense il 22 luglio dello 1972 proprio a Pellaro (Reggio Calabria), sede iniziale dell’attività missionaria delle Salesiane Oblate.

Le sue spoglie riposano nella casa generalizia delle Suore Oblate a Tivoli.

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