Il rapporto rivela che nell’ultimo anno sono stati 4.476 i cristiani uccisi per cause legate alla fede. Emerge inoltre che tra le 100 nazioni monitorate «si conferma l’escalation della persecuzione in termini assoluti mantenendo l’impressionante accelerazione degli ultimi 12 anni».
I Paesi in cui viene attuata una politica di tolleranza zero nei confronti dei cristiani sono 13 e in testa troviamo la Corea del Nord, seguita da Somalia, Yemen e Libia. Presente nella lista anche l’Arabia Saudita, dove però si scorge una piccola nota positiva: nella libertà religiosa ci sono stati piccoli progressi e, specie nelle grandi città, c’è maggiore tolleranza.
Nel rapporto di “Open Doors” qualche dato positivo, quindi, c’è, anche se i numeri lasciano sempre sgomenti: il numero di chiese o proprietà cristiane attaccate, chiuse o confiscate si è quasi dimezzato passando da 14.766 a 7.679. Aumentano, invece, i cristiani detenuti o condannati per ragioni legate al proprio credo: passano da 4.125 a 4.744.
Aumentano purtroppo le violenze sulle donne. Quelle scoperte da “Open Doors” sono state 3.944, ma probabilmente il numero è più alto. In crescita anche i matrimoni forzati delle giovani cristiane: i casi registrati finora sono stati 821, ma anche questi, purtroppo, sono solo dati calcolati per difetto.
Il report completo è disponibile sul sito di “Open Doors”.