Il riconoscimento, è scritto in una nota del Quirinale, è assegnato per celebrare “tra i tanti esempi presenti nella società civile e nelle istituzioni, alcuni casi significativi di impegno civile, di dedizione al bene comune e di testimonianza dei valori repubblicani”.
Elisabetta Cipollone perse alcuni anni fa il figlio Andrea in un incidente stradale; ma anziché chiudersi in un comprensibile dolore, decise di realizzare il sogno del figlio di “portare l’acqua in Africa”, dopo aver letto questa frase tra le pagine del suo diario.
Nacque così la collaborazione con il VIS.
Dall’inizio del progetto sono stati realizzati 24 pozzi, tutti inaugurati personalmente da lei, gli ultimi 7 inaugurati quest’anno, durante una spedizione a marzo. Il progetto proseguirà con la realizzazione di altri pozzi, anche se l’ambizione di Elisabetta è quella di creare un punto d’acqua lungo la linea di confine tra Etiopia ed Eritrea.