Gli abitanti dell’area di Jamtoli sono poverissimi, per lo più analfabeti o semi-analfabeti, e sopravvivono praticando agricoltura e allevamento di sussistenza con metodi rudimentali. Le generazioni più anziane sono rassegnate al loro destino e continuano a vivere una vita emarginata, mentre i giovani restano senza opportunità di un lavoro dignitoso.
I salesiani hanno acquistato 12 acri di terra per fondare una nuova missione e due di essi sono subito partiti per avviare le nuove attività. Ancora la sistemazione è precaria e i religiosi vivono in una stalla temporaneamente adattata, ma questo per loro non è così rilevante: perché l’importante è stare al fianco della popolazione.
Piuttosto, ciò su cui si stanno concentrando, è avviare il prima possibile un programma di sviluppo integrato che possa portare ad un miglioramento della qualità della vita dell’intera comunità, puntando innanzitutto su educazione, scolarizzazione e formazione dei più piccoli.
Il progetto che hanno in mente è in puro stile salesiano. Si tratta di costruire una scuola, un semplice edificio di 4 aule, che per i bambini e l’intera popolazione locale di quelle terre isolate, significherebbe moltissimo: non solo alfabetizzazione, ma anche gioco, condivisione, cura… In una parola, significherebbe futuro.
I beneficiari diretti del progetto saranno circa 900 bambini, appartenenti a varie etnie tribali. Inoltre, circa 300 fra giovani e adulti potrebbero usare gli stessi spazi in altri orari della giornata per ricevere una prima alfabetizzazione.
Il piano a lungo termine della scuola è di arrivare ad accogliere quasi 1.600 bambini tra i 5 e 14 anni.
Come hanno scritto dalla missione di Jamtoli: “Se riusciamo ad offrire delle buone basi ad un bambino finché è ancora piccolo, allora possiamo aprire il percorso per una futura prosperità”
Per ulteriori informazioni, visitare il sito: www.missionidonbosco.org