L’accordo – ha spiegato in una nota il MIUR - prevede il riconoscimento di tutti i titoli universitari rilasciati dalla Santa Sede, così come avviene per qualsiasi altro Stato sovrano. La procedura si svolgerà materialmente attraverso gli Atenei, che valuteranno i titoli e provvederanno al loro riconoscimento.
Fino a oggi, secondo quanto previsto dalla revisione del Concordato tra Repubblica Italiana e Santa Sede del 1984, venivano pienamente riconosciuti, tramite un apposito Decreto del MIUR, i soli titoli di “Teologia e Sacra scrittura”. Gli altri titoli rilasciati dalle Istituzioni universitarie della Santa Sede sul territorio nazionale italiano non avevano un riconoscimento uniforme, ma erano valutabili alla stregua di tutti gli altri titoli esteri.
L’intesa è figlia della “Convenzione sul riconoscimento dei titoli di studio relativi all’insegnamento superiore nella regione europea” (Convenzione di Lisbona) e dello “Spazio Europeo dell’Educazione Superiore” (EHEA), cui la Santa Sede ha aderito dal 2003.
In virtù della Convenzione di Lisbona, ratificata sia dalla Santa Sede che dall’Italia, infatti, viene stabilito l’obbligo delle parti contraenti di pervenire al riconoscimento delle qualifiche che danno accesso all’insegnamento superiore negli stati firmatari. “Questo è stato il passaggio fondamentale che ha aperto la strada allo studio di un nuovo Accordo giunto in porto in questi giorni. Rimane in vita l’equipollenza dei titoli per la Teologia e la Sacra Scrittura, mentre si apre la possibilità di riconoscere gli altri titoli” ha sintetizzato mons. Angelo Vincenzo Zani, Segretario della CEC.
“Sono particolarmente felice della firma di questo accordo… Come è evidente, si tratta di un accordo che favorisce innanzitutto gli studenti” ha aggiunto il cardinale Giuseppe Versaldi, Prefetto della CEC.
“Siamo molto orgogliosi del risultato raggiunto - ha detto da parte sua il titolare del MIUR, il ministro Bussetti –. Si tratta di un accordo molto atteso, storico”.