di Lucas Schaerer
Il carisma salesiano, a 131 anni dalla “nascita al Cielo” di Don Bosco, trova la sua continuità in Papa Francesco. Questo processo è rivendicato da laici e laiche della realtà salesiana nel continente americano, attraverso un documento in cui mettono insieme il Rettor Maggiore, responsabile della seconda maggiore Congregazione maschile al mondo, e il primo Papa latinoamericano della storia, di radice salesiana e poi ordinato sacerdote nella Compagnia di Gesù.
L’opera di Don Bosco si è sviluppata in Argentina, primo Paese del primo continente al di fuori dell’Europa ad esserne raggiunto; in queste “società aride – esprimono i laici delle realtà salesiane – ci ha insegnato a servire gli altri e a generare processi, piuttosto che occupare spazi, come afferma l’Evangelii Gaudium” proseguono gli Exallievi/e di Paraguay, Argentina, Bolivia, Perù, Puerto Rico, Repubblica Dominicana, Cuba, El Salvador, Guatemala, Honduras, Haiti, Canada, Cile, Uruguay e Stati Uniti.
Gli Exallievi e le Exallieve dei due istituti della Famiglia Salesiana ritengono che il recente Sinodo, “dall’indubbio sapore salesiano” e la presenza “effettiva e affettiva”, ha notato il desiderio dei giovani di essere ascoltati e accompagnati mentre circolano lungo le moderne “autostrade della vita” a velocità che spesso non permettono di prestare grande attenzione “agli altri”.
Per le federazioni di Exallievi/e di Don Bosco e delle Figlie di Maria Ausiliatrice d’America “non siamo alla deriva: navighiamo sotto la guida dell’Ausiliatrice, con le tasche vuote, lontani dalle tentazioni del diavolo, senza sensazionalismo o superficialità”. Per questo chiedano ai Salesiani che diventino “motori generatori di tendenze nell’attuale era digitale, curando il nostro caro carisma in ogni dettaglio”.
E per approfondire l’empatia con i giovani viene sottolineata la necessità di accompagnare “le generazioni dei Millennials e Z”.
Fonte: La Stampa