Vaticano – “C’eravamo anche noi!”

04 Dicembre 2018

(ANS – Città del Vaticano) – Al III incontro internazionale delle Corali in Vaticano, da 23 al 25 novembre 2018, oltre al coro del Movimento Giovanile Salesiano della Spagna, hanno preso parte anche altre realtà appartenenti alla vasta galassia salesiana. Tra queste si segnalano anche il coro di Valdocco, a Torino, e quello dell’opera “Bearzi” di Udine.

Ecco l’appassionata sintesi di quelle giornate, nelle parole dei cantori del “Bearzi”:

Sono state tre giornate intense, che hanno innanzitutto visto svilupparsi il Convegno, in Sala Paolo VI con le seguenti relazioni: “Il coro, un vero ministero liturgico”, a cura del teologo P. Jordi Agustì Piqué; “I diversi generi di musica liturgica”, a cura di mons. Vincenzo de Gregorio; “Il Coro nelle celebrazioni liturgiche pontificie”, a cura di mons. Guido Marini; “La musica nei santuari, luoghi privilegiati di catechesi ed evangelizzazione”, a cura di padre Jean Lécot; “Comporre musica sacra corale oggi”, a cura di mons. Marco Frisina; il laboratorio: “L’assemblea, il coro più grande. Dialogo tra il Coro e l’Assemblea per un’attiva partecipazione dei fedeli”, a cura di don Fabio Massimillo; “Cantare a Messa e cantare nella Messa”, a cura di son Oscar Valado Domìmguez; “Un nuovo concetto di musica per la liturgia e la pastorale”, a cura di don Konstantin Reymaier; “La musica, linguaggio universale di catechesi per la nuova evangelizzazione”, a cura di mons. Rino Fisichella.

È stata poi la volta poi dell’udienza del Santo Padre, sabato 24, alle 12.00, sempre in Sala Paolo VI. Papa Francesco ha così esordito:

“La vostra presenza in questa Aula ha permesso di far risuonare musiche e canti che in qualche modo sono andati al di là delle mura: avete risvegliato il Vaticano! È bello ascoltare le vostre melodie e percepire la gioia e la serietà con cui date voce tutti insieme alla bellezza della nostra preghiera. […]. Nei giorni scorsi, come sapete, si è svolto il Sinodo dei Vescovi, dedicato ai giovani, e un tema che è stato trattato con interesse è stato proprio quello della musica: «Del tutto peculiare è l’importanza della musica, che rappresenta un vero e proprio ambiente in cui i giovani  sono costantemente immersi, come pure una cultura e un linguaggio capaci di suscitare emozioni e di plasmare l’identità. Il linguaggio musicale rappresenta anche una risorsa pastorale, che interpella in particolare la liturgia e il suo rinnovamento» (Documento finale, 47)”.

Il Santo padre ha poi aggiunto:

“La vostra musica e il vostro canto sono un vero strumento di evangelizzazione nella misura in cui voi vi rendete testimoni della profondità della Parola di Dio che tocca il cuore delle persone, e permettete una celebrazione dei sacramenti, in particolare della santa Eucaristia, che fa percepire la bellezza del Paradiso. Non fermatevi mai in questo impegno così importante per la vita delle nostre comunità; in questo modo, con il canto date voce alle emozioni che sono nel profondo del cuore di ognuno. Nei momenti di gioia e nella tristezza, la Chiesa è chiamata ad essere sempre vicina alle persone, per offrire loro la compagnia della fede. Quante volte la musica e il canto permettono di rendere questi momenti unici nella vita delle persone, perché li conservano come un ricordo prezioso che ha segnato la loro esistenza. […].

La vostra presenza, mentre fa risaltare l’internazionalità dei vostri rispettivi Paesi, permette di cogliere l’universalità della Chiesa e le sue diverse tradizioni. Il vostro canto e la vostra musica, soprattutto nella celebrazione dell’Eucaristia, rendono evidente che siamo un solo Corpo e cantiamo con una sola voce la nostra unica fede. Anche se parliamo lingue diverse, tutti possono comprendere la musica con cui cantiamo, la fede che professiamo e la speranza che ci attende”.

Infine il Pontefice ha raccomandato: “Voi studiate e vi preparate per rendere il vostro canto una melodia che favorisce la preghiera e la celebrazione liturgica. Non cadete, tuttavia, nella tentazione di un protagonismo che offusca il vostro impegno, e umilia la partecipazione attiva del popolo alla preghiera. Per favore, non fate la ‘prima donna’. Siate animatori del canto di tutta l’assemblea e non sostituitevi a essa, privando il popolo di Dio di cantare con voi e di dare testimonianza di una preghiera ecclesiale e comunitaria. A volte mi rattristo quando, in alcune cerimonie, si canta tanto bene ma la gente non può cantare quelle cose... Voi che avete compreso più a fondo l’importanza del canto e della musica, non svalutate le altre espressioni della spiritualità popolare: le feste patronali, le processioni, le danze e i canti religiosi del nostro popolo sono anch’essi un vero patrimonio di religiosità che merita di essere valorizzato e sostenuto perché è pur sempre un’azione dello Spirito Santo nel cuore della Chiesa. Lo Spirito nel canto ci aiuta ad andare avanti.

La musica, dunque, sia uno strumento di unità per rendere efficace il Vangelo nel mondo di oggi, attraverso la bellezza che ancora affascina e rende possibile credere affidandosi all’amore del Padre”.

Davvero emozionante, poi, sabato 24 pomeriggio, il Concerto del Coro della Diocesi di Roma insieme al Grande Coro delle Corali e dall’orchestra diretti da mons. Frisina, con l’attiva partecipazione di oltre 8000 Cantori presenti, provenienti da varie nazioni del mondo.

Significativa anche la partecipazione, domenica 25 alle 10.00, dei Cori alla Messa in S. Pietro, all’Altare della Confessione, presieduta da Mons. Fisichella, e animata dal Coro della Diocesi di Roma e dall’orchestra insieme a tutte le Corali presenti.

Questa significativa occasione romana è venuta ad arricchire, potremmo dire, “il curriculum” del Coro Bearzi, che negli ultimi anni ha visto l’animazione del Musical “Mamma gli Abba?!”, ormai 5 anni fa e il concerto, nello scorso gennaio, intitolato “I nostri primi 30 anni in concerto”, nella chiesa parrocchiale Don Bosco – Bearzi e in quella di Caporiacco.

Nei prossimi mesi è in cantiere un nuovo progetto.

InfoANS

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