"Questa riflessione sul primo annuncio - spiega P. Lazarte - non è un argomento nuovo. È la ragione della nostra missione e della nostra scelta di vita come salesiani in mezzo ai giovani".
La sfida dei missionari salesiani nel mondo non è fare cose, costruire grandi scuole, trasformare strutture; fondamentalmente si caratterizza nell’ "annunciare Gesù Cristo”. "C'è un compito: riproporre il Vangelo nei luoghi in cui siamo". "Una sfida: annunciare Gesù Cristo".
"Portare il Vangelo ai giovani è il compito principale", ha insistito P. Lazarte. La missione salesiana può spesso limitarsi ad attività semplici, perdendo l'essenziale che è l'annuncio di Gesù Cristo, ma non è solo quello di annunciare. La finalità è quella di facilitare e far vedere Gesù Cristo con la nostra vita, con la nostra testimonianza, in un clima eminentemente salesiano.
Su questo tema si è riflettuto in America (Belo Horizonte), Asia (Sampran) ed Europa (Fatima). Scopo della riunione quello di approfondire la considerazione sul "primo annuncio". Una riflessione acquisita negli ultimi otto anni da SDB e FMA, evidenziata in vari contesti missionari come scuole, parrocchie, missioni rurali, oratori e opere sociali.
Questa riflessione pone ogni missionario in un atteggiamento di evangelizzazione permanente, con la capacità di testimoniare e offrire il centro propulsore del Vangelo ai cuori dei nostri giovani.
L'importanza del criterio "oratoriano" è stata sottolineata come luogo di accoglienza, testimonianza e contatto personale. Non ne sono state escluse le famiglie, evidenziando l'importanza degli itinerari di "insegnamento religioso" in un contesto multi-religioso.
Nelle parrocchie e nelle missioni rurali il ruolo determinante delle "piccole comunità cristiane" è stato sottolineato quale luogo e mezzo per l'annuncio e le visite alle famiglie. Sottolineata inoltre la "qualità" del processo catechistico e la formazione dei catechisti, nonché l'importanza delle associazioni giovanili, come luogo privilegiato per i giovani di incontrare Gesù.