L’evento, dal titolo “Donne, Acqua e Benessere: il Diritto Umano all’Acqua e all’Igiene”, si è svolto il 22 marzo, in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, ed è stato realizzato a margine della 60ª sessione della Commissione delle Nazioni Unite sullo status delle donne. A promuoverlo è stato la Missione Permanente di Palau presso le Nazioni Unite, in collaborazione con – oltre alla Procura di New Rochelle – il Gruppo di lavoro delle ONG sui temi dell’estrazione mineraria e il Patriarcato Ecumenico delle arcidiocesi greco-ortodosse d’America.
Il rappresentante permanente di Palau presso le Nazioni Unite, ambasciatore Caleb Otto, ha ricordato che “l’accesso all'acqua è essenziale per il rafforzamento sociale delle donne”. Altri relatori hanno poi approfondito il concetto di rafforzamento sociale (empowerment) delle donne attraverso il Diritto all’Acqua e all’Igiene e sottolineato la relazione tra questo diritto e altri ambiti dell’Agenda di Sviluppo Sostenibile per il 2030, come l’eradicazione della povertà, l’educazione per tutti e una società salubre in particolare per le ragazze e le donne.
Emem Okon, di “WoMin”, un movimento di donne africane per la tutela delle risorse messe a rischio dalle imprese estrattive, ha parlato degli effetti dell’inquinamento generato dalle industrie estrattive sulla salute, il benessere, i diritti socio-economici e lo status delle donne nel delta del Niger.
Meera Karunananthan del Progetto “Pianeta Blue” ha affrontato il tema degli impatti negativi della privatizzazione dei servizi idrici e igienici per le donne povere.
Mark Gruin, delle iniziative sociali delle Chiese ortodosse, ha spiegato come la richiesta di acqua pulita sia la prima esigenza avvertita dei loro partner locali nei loro progetti in Tanzania.
Christiana Peppard, docente alla Fordham University, ha ricordato che “l’accesso all’acqua è un diritto legato al diritto alla vita, perché è fondamentale per tutti gli altri Diritti Umani”.
L’evento si è concluso con un riconoscimento del ruolo avuto dalle donne nella difesa terra e dell’acqua in tutto il mondo. È stata anche ricordata con un minuto di silenzio l’attivista honduregna Berta Càceres, recentemente assassinata.
In sua memoria è stato citato il detto latinoamericano: “Ci hanno sepolto. Non sapevano che eravamo dei semi”.