Il Santo Padre ha risposto alle domande che gli sono state rivolte da alcuni giovani presenti, esortandoli prima di tutto a non smettere mai di sognare e ad avere sempre coraggio.
“Questo è il lavoro che voi dovete fare: trasformare i sogni di oggi nella realtà del futuro. E per questo ci vuole coraggio”, ha affermato Papa Francesco, rispondendo alle domande di Letizia e Lucamatteo, due giovani partecipanti. “I giovani – l’ho detto altre volte – senza sogni, vanno in pensione a 20, 22 anni. Ma che cosa brutta, un giovane in pensione! Invece, il giovane che sogna cose grandi va avanti, non va in pensione presto. Capito?”, ha proseguito Papa Francesco, incoraggiando così i ragazzi a coltivare sempre i propri sogni.
Nella domanda successiva la 24enne Martina ha evidenziato la necessità per i giovani di avere punti riferimento, degli adulti che insegnino ad ascoltare e ad avere pazienza.
“L’amore non è una professione – ha chiarito Papa Francesco - l’amore è la vita… In questo chiedo ai genitori di aiutare i giovani a maturare quando c’è l’amore”.
È stata poi la volta di Dario, che ha sottolineato una questione molto importante: “Per i giovani di oggi non sono più sufficienti le imposizioni dall’alto; a noi servono delle prove e una testimonianza sincera di Chiesa che ci accompagni e ci ascolti”.
“Se noi cristiani non impariamo ad ascoltare le sofferenze, ad ascoltare i problemi, a stare in silenzio e lasciar parlare e ascoltare, non saremo mai capaci di dare una risposta positiva. E tante volte le risposte positive non si possono dare con le parole: si devono dare rischiando se stessi nella testimonianza. Dove non c’è testimonianza non c’è lo Spirito Santo”, gli ha risposto Papa Francesco.
L’incontro si è concluso con un incoraggiamento di Papa Francesco ai giovani: “Non accontentatevi del passo prudente di chi si accoda in fondo alla fila. Ci vuole il coraggio di rischiare un salto in avanti, un balzo audace e temerario per sognare e realizzare come Gesù il Regno di Dio”.